La tragica storia della giovane Eva ad Auschwitz vince il Premio Letterario Appunti per il cuore

La tragica storia della giovane ebrea Eva ad Auschwitz vince il Premio Letterario Appunti per il cuore

Aurora Cantini vince il Premio Appunti per il cuore con la storia della giovane ebrea Eva

La seconda edizione del premio nazionale di poesia narrativa “Appunti per il Cuore”, organizzato dall’Associazione Ravello c’è, ha colpito per il numeroso pubblico giunto per la premiazione e la profondità delle opere volte a tematiche sociali, alla memoria, alla speranza e alla vita.

 Vincitrice della sezione Racconto breve inedito adulti è stata la storia di Eva Maria Levi, di Aurora Cantini, la giovane musicista torinese arrestata a Tradate nel novembre del 1943, mentre con la sua famiglia tentava la fuga verso la Svizzera. Eva venne deportata ad Auschwitz dopo essere stata caricata su uno dei tantissimi treni senza ritorno che partivano dal famigerato Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. L’unica cosa che le lasciarono portare con sè fu il suo violino.

Il Violino della Shoah

LA MOTIVAZIONE

“Struggente racconto in cui la protagonista Eva è un’icona di coraggio che ci trasporta nell’orribile tela nera di Auschwitz.  Profondo e intenso,  narrato con stile e sentimento,  in cui l’autrice,  con estrema forza, ci regala una storia drammatica, che evoca la cruda prigionia nei campi di concentramento.  A dare voce al cuore annientato dal nemico, è il violino della ragazza ebrea,  per raccontare l’amore di un’anima innocente innamorata della musica”.

La motivazione
La targa

IL GIOVANE POETA QUATTORDICENNE FABIO SARACINO E LA SUA POESIA SU AUSCHWITZ

Per quanto riguarda la sezione Junior, riservata agli studenti dai 10 ai 14 anni,  mi ha colpito la poesia seconda classificata, “Che le farfalle volino sempre sopra i fili spinati”. Una lirica scritta dal giovane studente quattordicenne Fabio Saracino, giunto a Rescaldina dalla Puglia, attraversando con i genitori e la sorellina l’Italia intera. Nella semplicità dei suoi versi sembra di sentire proprio lei, la giovane Eva, attraverso un messaggio carico di dolcezza, rimpianto e affetto. “Vedevo le farfalle volare sopra i prigionieri campi, sognavo di diventarne una per andare via lontano da quei fili spinati”.

 

Fabio Saracino
La motivazione

Sembra quasi di sentire il pianto della giovane Eva che osservando la crudeltà di quei Campi prigionieri, attraverso le finestrelle delle baracche dove alloggiava, immaginava di diventare una farfalla. Una farfalla che danza al suono della musica di un antico violino.

Quasi un passaggio di testimone tra il giovanissimo poeta Fabio Saracino e la sottoscritta Aurora Cantini. Come scrivo nel racconto “Eva”… “Sono ritornata ad Auschwitz un giorno di maggio del 2017, io e il mio violino. Davanti a quel cancello che avevo varcato disperata nel buio di un inverno lontano, il mio violino antico e sofferente ha ripreso a suonare, portando oltre la bruma le sue note dolenti, fino a ricongiungersi con le ceneri nel vento di oltre un milione di ebrei uccisi nel lager durante gli anni devastanti della Seconda Guerra Mondiale. Fino a ricongiungersi con le mie ceneri, con il mio nome. Ad ascoltare il mio vecchio violino c’erano centinaia di nuovi giovani, i ragazzi di oggi, la Generazione Duemila, giunti in silenzioso omaggio al Sacrario degli Innocenti caduti sotto la sferza del Male. Tremanti e sgomenti, hanno osservato e sfiorato le crudeli fotografie dei giorni successivi all’apertura dei cancelli dopo il 27 gennaio 1945. Negli occhi  il dolore innocente e attonito di chi per la prima volta è messo di fronte ad un Inferno mai creduto possibile”. (Dal racconto “Eva”).

Onorata, Fabio, per questa tua poesia, che sembra scritta proprio per la giovane Eva!

Una grande emozione percepire nei giovani studenti di oggi questa sensibilità profonda nei confronti della memoria. Commovente il rispetto portato nei confronti di milioni di ragazzi che più di 85 anni fa non hanno avuto la gioia di diventare grandi e sono diventati farfalle intorno al mondo.

Dobbiamo tenere alta la Memoria, dobbiamo preservarla e trasmetterla affinché i ragazzi di oggi ne facciano tesoro, se ne facciano carico e trasformino l’orrore in una nuova primavera.

Il verbale della Giuria
Il pubblico presente all’Auditorium Comunale di Rescaldina