Scoprendo il Grand Hotel San Pellegrino, dove ballavano Ugo Tognazzi e Ornella Muti

Scoprendo il Grand Hotel San Pellegrino, dove ballavano Ugo Tognazzi e Ornella Muti

Grand Hotel di San Pellegrino

L’enorme lampadario di 520 chilogrammi sospeso ad una altezza vertiginosa nell’atrio del Grand Hotel San Pellegrino incombe quasi precipitando nel cuore dell’osservatore! Il reticolato di plafoniere realizzato nel 1903 nasconde le possenti travi di sostegno!  È come vivere il Titanic!

Gli occhi si riempiono di luci, di sfarzo, di bellezza!

Benvenuti!

Il colossale lampadario

Il Grand Hotel San Pellegrino nasce nel 1902, a corollario delle Terme omonime. È l’inizio del turismo d’elite, dei viaggi di lusso alla ricerca del benessere, e anche in Valle Brembana, creata dalla potenza del fiume Brembo, cominciano a pensare in grande. La ferrovia (nata nel 1906), la funivia, la funicolare verso la zona Vetta (a circa 600 metri) voluta dalla Società Fonte Bracca… gli alberghi.
Prende forma uno dei più grandi alberghi di fine Ottocento, in puro stile Liberty.

La possente facciata

“Questo colosso di sette piani era provvisto di ascensori, luce elettrica, acqua potabile e telefono in tutte le 250 stanze, i cui arredi risultavano così sfarzosi da destare stupore e meraviglia anche tra gli aristocratici clienti.

Il Grand Hotel è collegato alla Fonte e al Casinò da un ponte, un tempo in legno, sostituito poi, nel 1924, dall’attuale Ponte Principe Umberto.
Del vecchio ponte sono ancora visibili sott’acqua i resti dei pali conficcati nell’alveo del fiume.
La facciata del Grand Hotel, lunga ben 128 metri, evidenzia una ricchezza decorativa unica nel suo genere: decine di statue, cariatidi, elementi zoomorfi, putti, festoni, concorrono alla creazione di un’atmosfera fortemente suggestiva.

Dal Grand Hotel ecco la vista sul Casinò
La funicolare, costruita in abbinamento al Grand Hotel, per portare i villeggianti nella parte alta di San Pellegrino, in contrada Vetta, dove si stavano costruendo le prime ville.

Le finestre, il tetto, carenato ai lati e a cupola, nella parte sovrastante il blocco centrale (la cui forma aveva funzione più di esibizione della classe sociale alla quale l’edificio era destinato che di praticità), le lesene, con decorazioni in cemento di putti, telamoni e cariatidi, in ferro e ad affresco con motivi floreali, si susseguono e si alternano nell’ampia facciata, testimoniando da un lato il ricordo della tradizione accademica, dall’altro il suo rinnovamento.

L’interno presenta una rigida distribuzione simmetrica degli ambienti, con l’atrio e lo scalone al centro, le sale di soggiorno e da pranzo ai lati. Oggi, grazie ad una recente ristrutturazione esterna, l’edificio è stato riportato all’antico splendore, attraverso il rifacimento estetico della facciata principale.

Il suggestivo scalone

Nel Grand Hotel soggiornarono personaggi illustri i cui nomi sono rimasti scritti nel ‘Libro degli Ospiti’, che di recente è stato consegnato in dono all’Amministrazione Comunale dal sig. Marco Solari, nipote di Ancilla ed Arturo Schisano che furono per molti anni i direttori del prestigioso albergo. Il Registro, custodito presso la Biblioteca di San Pellegrino Terme, riporta grandi firme.

Il salone da ballo

Firme come quelle della regina Margherita di Savoia nel luglio 1905, della regina Elena con i figli principe Umberto e principessa Maria nell’agosto 1929, del compositore Pietro Mascagni, del generale Luigi Cadorna, dei Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, dei nobili della famiglia dello zar di Russia, di diplomatici e familiari di Re Faruk d’Egitto, di Federico Fellini e Giulietta Masina, di Mario del Monaco, Ugo Tognazzi, Ornella Muti e per finire negli anni sessanta con quelle della ‘Grande Inter’ di Herrera.

Nel 1978 Ugo Tognazzi e Ornella Muti girarono il film Primo Amore all’interno del Grand Hotel.

Nel 2016 la cantante Elisa girò il video della sua canzone “Fire in the Dark” nei piani delle camere del Grand Hotel.

Un susseguirsi di sale e salotti

Il superbo edificio però si rivela ben presto molto costoso nella gestione. Le spese per adeguare gli impianti alle nuove esigenze di sicurezza risultano ingenti, l’interesse degli operatori di settore lentamente va scemando. Nel 1979, dopo un lungo periodo di lenta agonia, il Grand Hotel chiude i battenti.

Sala biliardo

Oggi, dopo alcuni decenni di abbandono, istituzioni pubbliche e private sono ancora alla ricerca di una soluzione che possa garantire il recupero della prestigiosa costruzione, simbolo dei migliori momenti della cittadina termale e preziosa testimonianza storica oltre che estetica di un gusto artistico allora molto in voga. Nel frattempo le guide dell’Associazione “Orobie Turismo” accompagnano i visitatori, su prenotazione, negli spazi al pianterreno, oggi restaurati”. (fonte comune di san Pellegrino Terme)

https://www.comune.sanpellegrinoterme.bg.it/turismo/grand-hotel/

Vista spettacolare sul Casinò di San Pellegrino Terme, sulla funicolare verso la Vetta e sulle alture circostanti
Casinò San Pellegrino

2 Risposte a “Scoprendo il Grand Hotel San Pellegrino, dove ballavano Ugo Tognazzi e Ornella Muti”

  1. Grazie per l’informazione Aurora.
    Anni fa c’erano le aste all’interno del Grand Hotel e andavamo a vederle per poter entrare in questo luogo magico.
    Poi la chiusura totale, l’abbandono…
    Che peccato davvero!
    Quando scendiamo a San Pellegrino per una passeggiata sul fiume lo guardiamo sempre con grande nostalgia.
    Speriamo di vederlo un giorno rinascere!
    Un abbraccio
    Luciana

I commenti sono chiusi.