La cultura della montagna nel palcoscenico straordinario del borgo di Ganda, Orobie Bergamasche

La cultura della montagna nel palcoscenico straordinario del borgo di Ganda di Aviatico, Orobie Bergamasche

Una cornice meravigliosa nel borgo di Ganda di Aviatico, Orobie Bergamasche, per la Festa della Montagna che celebra Bergamo Brescia Capitali della Cultura. Canti del Coro Fior di Monte, poesie e racconti di Aurora Cantini.

Sabato 8 luglio nel palcoscenico straordinario di Ganda, da più di cento anni definito “Il Paese dei Bambini”, si è svolta una vera e propria festa! Una festa dedicata alla regina del territorio italiano, dato che ne ricopre il 68%. La montagna. Al pomeriggio una escursione in Cornagera, la montagna simbolo dell’Altopiano Selvino Aviatico e poi dalle 18.00 la sottoscritta e il Coro Fior di Monte di Zogno si sono intervallati con poesie dedicate alla montagna e canti evocativi e coinvolgenti! Nella pausa ristoro alpino. Il concerto poetico musicale è continuato dalle ore 21.00.

Ganda, il paese dei bambini dove il Natale diventa Presepe

Salendo in alto o in pullman la strada tornanti sembra di superare una porta del tempo. Avanza il silenzio. Si lasciano condomini, fabbriche, paesi asserragliati, e appaiono i costoni arditi,  i dirupi.  E poi ecco, i piccoli borghi, i campanili solitari, i minuscoli cimiteri che racchiudono tutto un mondo, il verde che avvolge e nasconde il grigio del cemento.

La montagna si racconta ogni giorno, ogni istante, con le sue valli, le sortite e i torrenti, i colori dell’autunno e il silenzio dell’inverno, i temporali improvvisi,  la nebbia, i cambiamenti repentini del cielo. La montagna bisogna conoscerla a poco poco, con le sue giornate di sole ma anche di pioggia, con la neve che scende e la nebbia che sale. Racconta la bellezza delle sue bellissime notti d’estate.

Colori d’Altopiano, Aviatico si racconta con parole e dipinti

La montagna è Memoria. Sono ancora 150.000 gli Alpini che sono lassù, tra le rocce della linea del fronte della Prima Guerra Mondiale. 500 chilometri di trincea. Solo Aviatico ha avuto 20 Caduti, il primo rimase ucciso il 15 giugno 1915, uno dei primi caduti italiani in assoluto.  La montagna culla ancora oggi la voce,  i pianti, i lamenti e le preghiere delle migliaia di ragazzi di montagna gettati nel massacro in quella inutile strage che fu la guerra 15-18.

La Grande Guerra, parole oltre la polvere del silenzio

Ha molte ferite la montagna, anche se ricopre il 68% del territorio italiano. Le cascine piano piano si chiudono, le contrade si svuotano, rimangono solo i vecchi, con le ultime fienagioni.  I vecchi che si sono portati via un mondo ormai scomparso, con l’ultimo suono degli ultimi CAMPANACCI. Ma è la tenacia di chi resta che ci fa credere ancora nel futuro.

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