I servizi tv per il libro “Un rifugio vicino al cielo”
BergamoTv e Aurora Cantini per il libro “Un rifugio vicino al cielo”
In questi giorni molte emozioni hanno riempito il mio cuore…
Come non ringraziare BergamoTv e Micaela Carrara per il bellissimo reportage ad Ama, altopiano Selvino Aviatico, dedicato al libro “Un rifugio vicino al cielo” e alle famiglie ebree che qui hanno trovato salvezza e rifugio per due anni? Fotografie che rimarranno per sempre nel mio album del cuore!
Bergamo, grazie! La nostra terra, le nostre radici!
Aurora Cantini e Micaela Carrara BergamoTvFoto di gruppo con Aurora Cantini e accanto il sindaco di Aviatico Mattia Carrara, Micaela Carrara e Roberto Persico per BergamoTvAurora Cantini racconta a BergamoTvBergamoTv
Ecco il servizio di Bergamo Tv, del programma Gente e Paesi dedicato al nuovo libro di Aurora Cantini, “Un rifugio vicino al cielo” Silele edizioni. La storia vera della famiglie ebree nascoste ad Ama con riprese dei luoghi e la narrazione dettagliata della storica e scrittrice Aurora Cantini.
Si intitola ‘Un rifugio vicino al cielo’ ed è la storia di cinque famiglie italiane di religione ebraica che tra il 1943 e il 1945, grazie all’aiuto di un intero paesino delle Orobie Bergamasche, sfuggirono alla deportazione. Un libro che porta alla luce un segreto custodito per decenni, che salvò la vita a 17 persone.
Erano famiglie con bambini, genitori e nonni. Per sottrarsi all’orrore dell’olocausto, avevano tentato invano di fuggire in Svizzera prima di nascondersi ad Ama, frazione di Aviatico, dove abitarono nelle case messe a disposizione da alcuni paesani, che li protessero con il loro silenzio. Silenzio che non ruppero nemmeno una volta finita la guerra.
“Di quelle famiglie e quei bambini oggi sono rimasti pochi sopravvissuti ormai anziani”, scrive l’autrice del libro Aurora Cantini. “Eppure, grazie ad una meticolosa ricerca, insieme, si è riusciti a ricostruire, anche solo parzialmente, le vicende di cui tutti sono stati protagonisti”.
“Un rifugio vicino al cielo. La storia delle famiglie ebree nascoste dal 1943 al 1945 ad Ama” è corredato da fotografie e documenti. Riporta una storia “tragica eppure ricca di valori e di coraggio”, prosegue Cantini. Nacque da semplici gesti di solidarietà e generosità dei paesani. Con “l’aiuto dei giovani alpini ricercati”, loro stessi in pericolo di fucilazione, che non esitarono a nascondere i bambini ebrei e i loro familiari nelle grotte sotto il paese “quando giungeva la notizia di un imminente rastrellamento da parte dei nazifascisti”.
E così, nonostante i quattro presidi militari in un paesino nelle vicinanze, quella solidarietà e quel silenzio riuscirono a salvare 17 vite”. @Nicoletta Gemnetti per RadioTelevisione Svizzera Italiana
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