Una miniera di ricordi a Pradalunga per la scampata tragedia del 1949

Una miniera di ricordi a Pradalunga, per rievocare la scampata tragedia del 1949

“Una miniera di ricordi” è un viaggio nel giardino della memoria, uno spettacolo itinerante che si snoda tra le vie e le contrade del centro storico di Pradalunga, in Valle Seriana. È un’occasione per far rivivere allo spettatore le ore concitate che videro più di 300 persone salire all’imbocco delle Cave di pietre coti, poste in alto sul pendio del monte Misma, che sovrasta il paese bergamasco,  nel tentativo di liberare 37 minatori rimasti intrappolati al loro interno a causa dell’acqua alta,  causata da giorni e giorni di incessanti piogge.

 

 

 

È un salto nel tempo lungo 74 anni, che si ferma a quel 18 luglio 1949. Questa data e questa vicenda diventano spunto per raccontare tragedie scampate o annunciate di ieri e di oggi e ricordare gioie e dolori di una vita ad altri tempi.  Perché le tradizioni non siano solo testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente. “Una miniera di ricordi” è il teatro partecipato in omaggio ai cavatori delle pietre (che poi limate diventavano pietre coti) che sfidavano l’acqua. Uno spettacolo itinerante messo in atto sia da attori professionisti che dai semplici cittadini del paese di Pradalunga con le associazioni del territorio, l’amministrazione comunale,  il Teatro d’Acqua Dolce. Tra essi anche la poetessa Aurora Cantini, con la lettura recitata e evocativa della poesia “L’uomo della miniera” tratta dal libro “Oltre la curva del tramonto”.

“OLTRE LA CURVA DEL TRAMONTO” il nuovo libro di poesie di Aurora Cantini

 

Aurora Cantini legge la poesia “L’uomo della miniera” alla rievocazione storica “Una miniera di ricordi” a Pradalunga

Sono state coinvolte più di 50 persone in diversi ruoli,  per condurre i visitatori alla scoperta del paese e nella rievocazione della scampata tragedia delle miniere di Pradalunga. Il 18 luglio 1949, a seguito delle piogge torrenziali che avevano colpito la bassa Valle Seriana già nei giorni precedenti, la galleria delle Miniere delle pietre coti si allagò.  Trentasette minatori, cioè quelli che erano al lavoro nel primo turno, rimasero imprigionati per più di dodici ore, prima di poter essere estratti e salvati.  Il fatto coinvolse profondamente il paese di Pradalunga. Tutta la comunità si riversò alle pendici della Forcella. Tutti volevano rendersi utili nelle operazioni di salvataggio. Qualcuno era lì per pregare. Qualcuno per cercare di aiutare in qualche modo a tirar fuori le persone rimaste bloccate all’interno. Qualcuno per portare viveri, cibo e assistenza alle persone che stavano operando instancabilmente.

Si voleva organizzare uno spettacolo che coinvolgesse attivamente la popolazione, rendendola partecipe della costruzione dello spettacolo stesso.  Diverse associazioni del paese, insieme ai singoli cittadini, sono state coinvolte per due mesi, attraverso incontri a cadenza settimanale, insieme ai professionisti e agli attori. Era necessario creare una narrazione della tragedia scampata del 1940. Si sono dedicati anche alla ricerca di fatti analoghi,  tragedie scampate e anche situazioni simili finite male. Anche questi racconti sono stati inseriti nel testo più ampio che è stato recitato.

Una miniera di ricordi_Teatro d’Acqua Dolce_2023

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La durata dello spettacolo itinerante è stata di un’ora, replicata due volte: una alle 16:30 e una alle 18. Il pubblico, proveniente anche da fuori provincia, ha seguito numerosissimo il percorso con i diversi quadri narrativi, dall’annuncio della tragedia fino al momento degli abbracci tra i minatori sopravvissuti e le famiglie. Sono stati coinvolti anche Castanicultori del Misma come figuranti, il gruppo bandistico di Pradalunga, il corpo musicale di Cornale, la corale e Santa Lucia e il coro di Pradalunga, per accompagnare i racconti con la musica. Infine gli alpini e altri gruppi hanno assistito nella logistica. Di questo lavoro verrà realizzato poi un documentario che verrà reso accessibile a tutti, proprio per trarne insegnamento, speranza, motivo di memoria e di ricostruzione.

                         

IL VIDEO INTEGRALE DELLA RIEVOCAZIONE