Terra di montagna, roccia e radici legate dalla speranza

Terra di montagna, roccia e radici legate dalla speranza

Fiori di Cornagera

TERRA

da Fiori di campo 1993

E ho pianto
sulla tua spalla,

e ho vissuto
anelando a Dio.

E sono morta
fra le tue braccia.

(aur.cant)

In una vita come quella odierna piena di incertezze, di crisi, di avvilimenti e tristezze quotidiane, la montagna ci tiene avvinti alle radici profonde che ci fanno uomini. Insieme, “lassù”, fa diventare quasi una certezza la speranza di toccare il Cielo. L’esperienza diviene parola per dare voce alle nostre montagne, che ricoprono gran parte del territorio della provincia di Bergamo. Sono un bene di inestimabile valore che rischia di essere dimenticato o abbandonato all’incuria e alla speculazione.

La chiesa di Amora sul pendio sotto la Cornagera

Un amore esplorato nelle piccole cose quotidiane, nel divenire del tempo e delle stagioni, nel mistero della vita e del suo riproporsi nonostante tutto, nella gioia delle semplici armonie, nella sofferenza della tragedia, nella malinconia del ricordo di ciò che è stato e non c’è più o sta scomparendo.

Storie concrete di uomini e donne e del loro esistere, generazioni sepolte dal peso smisurato del lavoro nei campi, dalla delusione, dall’oblio. Testimonianze dirette di chi “c’era” e non solo statistiche.

Le nostre nonne sempre con la corona del rosario in mano…una corona contro il coronavirus

Ora è tempo di promuovere e sollecitare la conoscenza e la riflessione sull’ambiente montano. Per non dimenticare chi ha tracciato il cammino affinché nessuno di noi si perda e trovi sempre la luce oltre l’orizzonte. Ma anche per tenere vivo l’esempio di chi in quella terra aspra e insieme indifesa ha faticato e dimorato. Vivere la montagna è non lasciare che la polvere dell’indifferenza ricopra la memoria della montagna e il respiro delle contrade ormai svuotate. Raccontare la montagna è non permettere che gli ultimi vecchi vedano spegnersi per sempre la storia della loro terra.

Questo tempo scuro e buio ha visto il mutare del rapporto dell’uomo con la montagna, i profondi cambiamenti avvenuti nel breve tempo dell’ industrializzazione e le conseguenze desolanti dell’abbandono, dello spopolamento, dell’emigrazione, dello spaesamento. Ma ha ripercorso anche la storia attraverso le vicende individuali, le relazioni di solidarietà e comunione collettiva. Ora è tempo di ripartire da lì. Dai valori di speranza per il futuro che solo la montagna sa ancora dare, roccia e radici legate dal filo della Speranza.