Santa Lucia, la ragazza di Siracusa con il cuore di Bergamo che riposa a Venezia

Santa Lucia, la ragazza di Siracusa con il cuore di Bergamo che riposa a Venezia

Il volto di Santa Lucia a Venezia

Parlare di Santa Lucia per noi bergamaschi è come accarezzare il sogno. La pura bellezza. L’incantesimo e la fede.

La notte di santa Luycia è la più lunga da sempre. Anche se il calendario astronomico non lo sancisce ufficialmente, quel tempo di buio che inizia al crepuscolo e termina con le prime luci del giorno è davvero il più lungo dell’anno, non tanto come “notte” in sé ma come effettivamente il periodo in cui l’oscuritÀ occupa il maggior numero di ore nell’arco della giornata.

Detto questo, la notte del 12 dicembre arriva Santa Lucia, portando doni a grandi e piccini. Doni speciali e attesi, doni materiali e spirituali, doni del cuore e della vita. Doni. semplicemente.

Perfino nella Grande Guerra, quei 41 mesi disperati di battaglie, sangue e morti, i soldati bergamaschi, fanti e alpini, nelle loro LETTERE A CASA, chiedevano doni da Santa Lucia, o li chiedevano per le sorelline e i fratellini, o pregavano la moglie di fare in modo che ai figlioletti arrivassero dei doni, anche se il loro papà era lontano.

Quel Natale di guerra Cento Anni fa

NON MENO IMPORTANTE è RICORDARE CHE Santa Lucia è una delle tre donne che vegliano su Dante nel suo viaggio dall’Inferno al Paradiso (la seconda è Beatrice e la terza La Madonna).

I riti di Santa Lucia per i bambini sono ben precisi, tramandati da secoli: ai prim idi dicembre ecco la letterina d’ordinanza da portare alla chiesa di Bergamo della Madonna dello Spasimo, dove famosissima è la statua di santa lucia, o da mettere nella cassetta della posta, destinazione Paradiso.

Poi ci sono i giorni di preparazione, con i fioretti e le buone intenzioni. nelle sere più speciali si puo’ sentire lontano un campanellino, il cui suono si perde nei boschi dietro le case di paese. La canzoncina-filastrocca cantata ogni sera prima di coricarsi È d’obbligo. infine il pomeriggio della vigilia niente baccano, tutti a passettini leggeri, silenzio in casa, bisogna fare i bravi, niente capricci e calpestare, in un angolo del salotto o vicino al presepe ognuno depone la propria scarpa, accanto e’ pronta la ciotola con l’acqua e magari un panino o i biscotti per lei, in aggiunta al fieno per l’asinello. E a nanna presto.

Ma chi era in realtà Santa Lucia?

Era una ragazzina cristiana tra i 13 e i 15 anni. Abitava a siracusa,  in Sicilia, ed era promessa ad un ragazzo della città. Durante un viaggio a Catania con la madre che soffriva di emorragie, in preghiera sulla tomba di Sant’Agata avvenne la miracolosa guarigione della madre. La giovane Lucia sentì le parole di Sant’aGata e la sua fede aumentò. Decise di dedicarsi interamente ai poveri e per questo, insieme al voto della verginità, lasciò il promesso sposo. L’uomo per ripicca la denuncio’ all’imperatore. Diocleziano fu uno degli imperatori più sanguinari verso i cristiani perciò anche il caso di Lucia venne trattato con la massina severità. La ragazzina non rinnegò mai la sua fede e per questo venne condannata a morte. Era il 13 dicembre del 304 dopo cristo e Lucia aveva solo 21 Anni.

Sepolta nelle catacombe della città, durante le invasioni saracene dell’878 il suo corpo venne portato in un luogo segreto, ma poi, al ritorno dei bizantini nel 1038, i resti di Santa Lucia vennero prelevati dal generale Maniace e portati a Costantinopoli come dono alla regina Teodora. Nel 1204, dopo che Venezia ebbe conquistato la città, le ossa della giovanissima Santa vennero portate sull’isola di San Giorgio. Ma quando un gruppo di imbarcazioni che portavano molti pellegrini a visitare la sua tomba colarono a picco a causa del mare in tempesta, i governanti decisero di spostare i resti della santa in un luogo più facile da raggiungere e più al riparo. Venne scelta una chiesa nel Sestiere di Cannaregio, che venne dedicata a Santa Lucia. Nel 1863 cominciarono i lavori per la costruzione della stazione ferroviaria di Santa Lucia e si rese necessario demolire la chiesa. Così Santa Lucia venne spostata nella chiesa di San Geremia -oggi santuario di santa lucia- dove si trova ancora oggi.

Aurora Cantini davanti alla chiesa di San Geremia a Venezia che contiene il corpo di Santa Lucia
L’altare di Santa Lucia nella chiesa di San Geremia a Venezia con la teca trasparente che contiene i resti della Santa

La città di Siracusa ancora oggi continua a inoltrare appelli affinchè la “sua” Santa ritorni a casa. Per ora vige un accordo che prevede il ritorno di Santa Lucia a Siracusa ogni 10 anni (l’ultimo viaggio è stato nel 2014).

Oggi a siracusa esiste la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, all’interno della quale protagonista assoluto è il dipinto più venerato di Santa Lucia: l’opera realizzata nel 1608 da Caravaggio, Michelangelo Merisi, quando arrivò a siracusa dopo la fuga dal carcere di malta, dal titolo “Il Seppellimento di Santa Lucia”.

Oggi Santa Lucia è venerata in tutto il mondo: dall’Argentina all’Austria, dal Brasile alla Danimarca, dalla Finlandia alla Spagna, dall’Ungheria alla Svezia.

Ma il cuore di Santa Lucia sarà sempre di Bergamo.