San Defendente e il Tenore Gambarelli a Premolo nel 120° della Reliquia

San Defendente e il Tenore Gambarelli a Premolo

nel 120° della Reliquia

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Da 120 anni la parrocchia di Premolo, in Valle Seriana, possiede una reliquia preziosa: il cranio di San Defendente. Ad impreziosirlo ulteriormente c’è l’elmo donato dal tenore Monsignor Federico Gambarelli (1858 – 1922). Egli, amico del parroco don Giacomo Torri, donò questa parte del suo abito di scena dopo aver calcato i più grandi palchi dell’epoca. Era l’Elmo in stile Egizio di Radames, il Capitano delle Guardie del Faraone, che si innamorò della schiava Aida (nell’opera di Giuseppe Verdi) e morì con lei accusato di alto tradimento. In realtà la devozione del santo ha origini secolari.

Aurora Cantini in uno momento della serata per il Festù di San Defendente 2021, la reliquia

Gli anni 1628 e 1629 videro una terribile carestia imperversare per il nord Italia. La precarietà dei mezzi di difesa e il facile contagio, strinse la gente della valle intorno agli altari e ai propri santi protettori, legandosi con voti di riconoscenza qualora il cielo avesse soccorso e fermato la crescente mortalità. Premolo si unì alla fervida preghiera al Santo Compatrono Defendente, martire della legione Tebea. La grazia fu ricevuta , perché sotto il riquadro ad olio di San Rocco conservato nella casa Parrocchiale ancora oggi noi leggiamo: Dal lontano 1630 la comunità di Premolo ricorda nella giornata del 2 gennaio il voto “per essere stata liberata dalla peste”.

LA COMUNE DI PREMOLO FECE VOTO DI FAR FESTA LI 2 GENARO GIORNO DI S. DEFENDENTE  MARTIRE  DELLA REGIONE TEBEA PER ESSERE LIBERATA DALLA PESTE L’ANNO 1630”.

Nel 1901 la devozione al compatrono San Defendente ebbe un impulso notevole dall’acquisto di una preziosa reliquia del Santo: IL TESCHIO impreziosito da un ELMO IN STILE EGIZIO; la sua storia è segnata nella lapide sul muro della chiesa:
Il testo può essere così tradotto: “Qui riposa in Cristo il venerato capo di San Defendente, inclito martire della legione Tebea, che finalmente trovato in Roma in seguito a lunghe ricerche da parte del nostro parroco Don Gacomo Torri, sotto l’auspicio benevolo del Cardinale Cavagnis, con l’interessamento del reverendo Don F.Gambarelli e dei due vescovi di Roma Carollio e Giobbi, da lì trasportato con massima pompa e concorso festoso della popolazione, giunse a Premolo l’ 1 Settembre 1901 e subito fu celebrata una festa di due gorni alla presenza del Vescovo di Bergamo Guindani, che lodò tutte le iniziative e dispose che tutti gli anni la solennità fosse ripetuta la prima domenica di settembre”.
Nel 1901 il Vescovo Mons. Camillo Guindani dispose che la solennità di S.Defendente fosse ripetuta ogni anno la prima domenica di Settembre. Da allora ogni anno si svolge la festa ordinaria e ogni cinque il “festu”.

San Defendente e il tenore Federico Gambarelli, nella grande festa del 2021

SAN DEFENDENTE

San Defendente a Premolo

San Defendente era un militare romano che apparteneva alla Legione Tebea, proveniente da Tebe, in Egitto. Nel 287 dopo Cristo era stanziata presso il Rodano, in località Agauno, in Svizzera, prima di andare in battaglia contro i Galli. Per propiziarsi il buon esito dello scontro, era tradizione fare un solenne sacrificio agli dei, ma parecchi soldati, tra cui il loro comandante Maurizio, essendo di religione cristiana, si rifiutarono. A questa ribellione l’imperatore reagì decapitando un soldato ogni dieci, ma dato che rimanevano irremovibili, ordinò di decapitarne il più possibile, centinaia sicuramente, tra cui San Maurizio, San Candido, San Vittore. La Legione contava oltre mille uomini. Molti fuggirono ma vennero catturati, come Sant’Alessandro, giustiziato a Bergamo.

Circa un secolo dopo sul luogo della strage venne ritrovato un cimitero con i resti dei soldati uccisi. Da lì iniziò a diffondersi il culto e la località venne chiamata San Maurizio in Vallese.

San Defendente a Premolo, statua, teschio ed elmo egizio

IL TENORE FEDERICO GAMBARELLI

In un libro l’epopea del grande tenore bergamasco Federico Gambarelli Monsignore

Sul quotidiano L’Eco di Bergamo del settembre 1901 si legge questo articolo: “A Premolo si è vissuto per una settimana intera aria di grande festa, in occasione della traslazione del Teschio di San Defendente dalle Catacombe Romane. Luminarie e apparati in tutte le case hanno dato l’aspetto di un paese di sogno e di un’aria di gioconda festività che si ricorderà per l’avvenire. Il Teschio del Santo Martire Patrono della Parrocchia è stato un dono di Monsignor Federico Gambarelli al parroco Don Giacomo Torri, suo intimo amico, e alla devotissima popolazione di Premolo, che gli conserverà gratitudine imperitura. Un corteo di cento e più carrozze che si snodava sul provinciale da Gazzaniga a Ponte Nossa e a Premolo, e che trasportava il Legato Pontificio alla Celebrazione sua Eminenza Cardinal Gusmini, fu  seguito per tutto il percorso da migliaia e migliaia di persone che hanno addirittura invaso il piccolo centro in una animazione mai vista. Il richiamo, oltre la preziosa reliquia sormontata da un elmo con pietre preziose del valore di ventitremila lire, è stato dato soprattutto dalle esecuzioni di canto del Grande Tenore, che appena abbandonate le scene dei più grandi teatri del mondo, per farsi sacerdote (nel 1898), in possesso dei suoi eccezionali mezzi vocali che erano preoverbiali, hanno convogliato a Premolo tanto pubblico, come avviene ormai da un po’ di anni, ovunque il Tenore va ad esibirsi nelle nostre chiese. Cantò in chiesa, ma fu giocoforza che cantasse all’aperto per accontentare tutti gli uditori. Eseguì pezzi celebri: “L’Aria” di Stradella, “L’Agnus Dei” di Bizet, lo “Stabat Mater” di Rossini, ma soprattutto la sua famosa “Salve Regina” di Mayer. Una lapide ricorda in chiesa parrocchiale queste grandi feste col suo nome”.

Il libro dedicato al Tenore Federico Gambarelli

L’ARTICOLO SU L’ECO DI BERGAMO

Articolo su L’Eco di Bergamo per San Defendente

ALCUNI MOMENTI VIDEO DELLA SERATA

I protagonisti della serata evento per il Festù di San Defendente 2021: da sinistra la soprano Laura Saccomandi, l’attore Luigi Gandossi, l’attrice Franca Mismetti, la scrittrice Aurora Cantini, il poeta dialettale Amadio Bertocchi, il maestro Franco Maffeis e il sindaco Omar Seghezzi