Pagine di territorio, storie di uomini e paesi: vince la poesia “Nel tuo ricordo”

Pagine di territorio, storie di uomini e paesi: vince la poesia “Nel tuo ricordo” di Aurora Cantini

Pagine di territorio, storie di uomini e paesi, vince la poesia “Nel tuo ricordo” di Aurora Cantini

Per tracciare un profilo storico di Livorno Ferraris, in origine Livorno Piemonte, pur avendo reperti giustificanti un insediamento in epoca romana e tardo antica, bisogna risalire alla fine del X secolo, con il diploma di Ottone III, datato 7 maggio 999, con il quale vennero confiscate le terre di Arduino e dei suoi alleati tra questi Aimino e Goslino di Livorno, per donarle al vescovo di Vercelli Leone I. Sotto la giurisdizione dei vescovi di Vercelli, ribadita da diversi diplomi imperiali, Livorno resta sino al 1243, epoca in cui venne ceduto, dal legato pontificio cardinale Gregorio di Montelongo, al Comune di Vercelli che lo fortifica e lo erige, nel 1254, in Borgo Franco. A questo periodo risalgono il Torrione d’entrata (Parsun, ristrutturato nel 1388), la parrocchiale di San Lorenzo, testimone nella sola parte bassa del campanile, la cella benedettina di sant’Andrea al cimitero (rimaneggiata nell’800) e la Chiesa di Santa Maria d’Isana, pressoché integra nella forma, appartenente ai Templari prima ed ai Gerosolomitani poi.

La data più importante da ricordare è il 1925, anno in cui Livorno Piemonte rinasce come LIVORNO FERRARIS. Infatti a Livorno ebbero i natali diversi personaggi che hanno spaziato in tutti i campi delle lettere, delle scienze e delle arti.

Primo fra tutti Galileo Ferraris (1847-1897), lo scienziato per eccellenza, inventore del campo magnetico rotante e del primo motore elettrico a corrente alternata. Egli non brevettò mai la sua invenzione e Nikola Tesla utilizzò le sue idee per produrre il suo motore elettrico, che poi venne prodotto dalla Westinghouse su scala industriale. Non dimentichiamo poi il fratello Adamo (1838-1871), martire garibaldino, medico personale di Garibaldi. Ai fratelli è dedicato il Museo Sacrario Ferraris posto al piano terra del Palazzo omonimo. Ricordata ancora oggi una frase di Galileo Ferraris: “Gli altri facciano i denari, a me basta quel che mi spetta: il nome!” (E devo dire, come autrice con alle spalle oltre cinquant’anni di scrittura, che mi ci ritrovo appieno!)

Lo scienziato Galielo Ferraris nelle due pubblicazioni che raccontano la sua straordinaria epopea

Il centro abitato del capoluogo è ricco di testimonianze architettoniche che costituiscono il patrimonio culturale che la storia, attraverso i secoli, ci ha trasmesso in eredità. Ecco snodarsi, in una teoria di portici medievali e settecenteschi, palazzi rinascimentali e barocchi che invitano i livornesi a riflettere sui tesori del passato e i turisti a sperimentarne il fascino. Palazzo Ciocca (sec. XIV-XIX), già castello di Coziano, quindi palazzo Montiglio, Della Valle, Bersani, Corio ed attualmente sede degli uffici comunali. Palazzo Ferraris (sec. XVI-XIX-XX), sede ufficiale del Consiglio Comunale e del Museo Sacrario Ferraris (casa natale dei fratelli Adamo e Galileo Ferraris) oltreché della Biblioteca Civica e dell’Archivio Storico.

Dal 2016 il Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Università di Pavia ha iniziato a studiare i resti della necropoli scoperti in paese, per la precisione nell’area ex-Tav. Da ottobre 2021 il Comune e l’Università, in accordo con il Ministero della Cultura hanno firmato una convenzione volta a potenziare le ricerche archeologiche sul territorio sul territorio, avvalendosi anche dei locali del Museo Archeologico del Vercellese Occidentale (Mavo) al cui interno sono stati disposti alcuni locali dedicati a centro di ricerca. In questo contesto è appena partito un nuovo progetto, denominato Terra, Acqua e Fuoco. Modi di costruire nelle campagne Romane del Vercellese.

IL CONCORSO LETTERARIO

Ed è proprio per valorizzare questo territorio ricco di storia e di eventi, cogliendo al contempo l’occasione per dare risalto alla figura eccelsa dello scienziato Galileo Ferraris, che l’Amministrazione comunale ha dato vita ad un concorso letterario particolare. È denominato “Pagine di territorio, storie di uomini e paesi”.

Quest’anno è giunto all’edizione 10+5. Una tappa essenziale, nel percorso prefissato dall’Amministrazione: portare la cultura del territorio tra la gente. Facendo memoria tramite le radici del proprio esistere, ma anche attraverso le storie di uomini straordinari. Ed è proprio rispondendo a questa finalità che la Giuria ha decretato all’unanimità la vittoria alla poesia “Nel tuo ricordo” di Aurora Cantini.

Il sindaco di Livorno Ferraris Franco Sandra legge la motivazione per la poesia “Nel tuo ricordo”

LA POESIA VINCITRICE

Nel tuo ricordo, poesia di Aurora Cantini

È una Poesia dedicata a tutti i papà che sono lassù. Uomini che nella loro quotidianità hanno lasciato un’impronta nel cuore di chi resta. Questa la motivazione.

“Dove va a finire tutto l’amore di chi non c’è più? È questa la domanda straziante alla fine della poesia, che dà voce al dolore di una figlia che tenta di ritrovare il padre, evocato attraverso immagini quotidiane, pervase però da una struggente malinconia”.

La poesia è inserita nel libro di poesie “Oltre la curva del tramonto”, uscito nel 2014.

“OLTRE LA CURVA DEL TRAMONTO” il nuovo libro di poesie di Aurora Cantini

IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE DI AURORA CANTINI

 

LA CATEGORIA SCUOLE

Per la categoria scuole ha vinto una alunna di 9 anni, classe terza C Primaria di Villa di Serio. Elisa Ponti. Questa la motivazione. “Questa poesia denota sensibilità e amore verso la natura. Il respiro leggero scaturito da un grande albero abbraccia la protagonista suscitando in lei e nel lettore una sensazione di dolcezza e di positività, emozioni che solo la natura è in grado di trasmettere”.

Elisa Ponti
Elisa Ponti, 9 anni, vincitrice categoria scuole, e Aurora Cantini vincitrice categoria adulti

LA POESIA VINCITRICE CATEGORIA SCUOLE

Un respiro leggero, di Elisa Ponti

IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE DI ELISA PONTI