A Songavazzo, in un paesino dell’Alta Valle Seriana cullato dalla mole del Massiccio della Presolana, Orobie Bergamasche, vi è la Casetta dei libri. È situatapoco fuori l’abitato, sulla strada che cinge le abitazioni come una cintura, all’inizio del sentiero che si inoltra nel bosco di pini e abeti. Appare come una piccola costruzione voluta dall’Amministrazione Comunale e realizzata da un abitante del paese di Castione della Presolana, appassionato di lavorazione artigianale.
TUTTO IN LEGNO
Interamente costruita in legno duro e solido come lo sono gli alberi di queste montagne, semplice e dimessa nel suo mostrarsi allo sguardo, così simile a quelle del mondo di Jack London, cela al suo interno il Portale sull’infinito. Centinaia e centinaia di libri, tutti donati liberamente, allineati sugli scaffali aperti, tra il profumo di carta e resina di pino, sussurrano nel vento della sera, nello stormir di foglia, nel tramestio degli animali del bosco e attendono di essere letti.
NESSUN LITIGIO
Nessun litigio tra questi eterni viaggiatori del cuore provenienti da ogni angolo della terra. Nessuna pretesa di attenzione, nessuna classifica. Semplicemente autori conosciuti e amati stanno ben disposti accanto ai meno noti, Stephen King e Giacomo Leopardi, Emilio Salgari e Alessandro Dumas, Patricia Cornwell e Jane Austin, e poi la Bibbia e i Quindici, Senza Famiglia o Haidi, Pattini d’Argento e Cime Tempestose. I libri sono pazienti e tolleranti, nessun traguardo da raggiungere se non quello di essere letti, amati, gustati e vissuti.
Come diceva Emilio Salgari: “Leggere è viaggiare senza il peso della valigia”.
NIENTE TESSERE
Niente tessere, né registrazioni, solo buona educazione e ordine. I lettori vengono a piccoli passi, bambini con i nonni durante la passeggiata, mamme con i passeggini dopo la spesa, adolescenti con l’ipod e le scarpe da ginnastica, adulti dopo il turno di lavoro.
Chi giunge quassù accarezza leggermente ogni copertina, fino a scegliere il libro che fa al caso proprio, da portare a casa, come un amico in visita. Ognuno sa che loro, i libri, sapranno accogliere e consolare, avvincere e commuovere, ma anche abbracciare come solo un amico sa fare, distendendo le rughe delle preoccupazioni quotidiane, sciogliendo le articolazioni stanche, spianando i dilemmi, allontanando il buio del cuore.
UNA CASA SEMPRE APERTA
La casetta dei libri è sempre aperta, in estate dà frescura e quiete, in inverno infonde calore e luce che riverbera sul candido manto della neve. Questo desiderio realizzato da più di due anni, è chiuso da tronchi e pannelli, ma si apre sulla radura da cui si scorgono caprioli e volpi, ranuncoli selvatici e ciclamini.
Un lume acceso, a lampada, getta un alone morbido e caldo sulle pareti in legno, e oltre le piccole finestre il bosco racconta le sue storie, che i libri catturano sulla carta. Poco più in basso, il paese si illumina nella sera, e tutto pare più bello, il mondo pare più buono, la vita pare più gentile.
UNA VITA PIÙ GENTILE
Il giorno dopo ognuno ricomincerà la ricerca del proprio posto sgomitando e correndo, ansanti. Ma lì, nella Casa dei libri, finalmente c’è un posto dove il cuore ritrova la propria ombra, e le lacrime si fanno diamanti. Un posto solo nostro, tra la terra e le radici che ci avvincono e sostengono. Il posto come dice una canzone “chiamato mondo”.