L’11 Settembre ricordato ad Arcene

L’11 Settembre ricordato ad Arcene

Quel terrificante pomeriggio dell’11 settembre 2001 io ero a casa con i miei figli adolescenti. Erano nella loro stanza, in tv trasmettevano i Simpson, quando i cartoni vennero sostituti dalle immagini della prima Torre in fiamme. Da quel momento la tv rimase accesa in diretta. Quando correndo in cucina i miei ragazzi mi avvisarono dell’edizione straordinaria, subito mi salì al cuore un dolore fondo, un’angoscia infinita. Subito pensai ad un’altra diretta. Quella del 10-13 giugno 1981, quando il piccolo Alfredino Rampi precipitò in quel pozzo artesiano a Vermicino, da cui non riemerse più. Ero una ragazza a quel tempo e in casa avevamo tenuta accesa la tv ininterrottamente, per due lunghe, lunghissime notti. Nessuno di noi voleva lasciare solo Alfredino. E spegnere la tv era come condannarlo alla solitudine disperata di morire nel buio. Mai avrei immaginato che un giorno i miei figli adolescenti come me si sarebbero ritrovati a rivedere la stessa angoscia, centuplicata. Per Alfredino una fatalità. Per gli innocenti intrappolati nelle Torri Gemelle la volontarietà umana.

Aurora Cantini con il romanzo “Come briciole sparse sul mondo”, la tragedia delle Torri Gemelle ricordata ad Arcene

Aldilà di ogni speculazione, quella dell’11 settembre è una pagina globale, che ha coinvolto davvero tutti nel mondo. Perché l’abbiamo vissuta, c’eravamo, eravamo incollati alla tv. Gli studenti di oggi non erano nemmeno nati nel 2001, eppure già sanno che i loro genitori quei fatti terribili li hanno visti con i loro occhi. Non era un film quell’aereo che entrava oltre la parete di acciaio della Torre Sud mentre io e la mia famiglia seguivamo la diretta di Emilio Fede. Io ce l’ho ancora in mente. E mai lo dimenticherò.

Vidi tantissimi puntini neri volare giù, erano le persone che avevano deciso di non aspettare di morire. Più di 200. È la cosa che mi è rimasta impressa più di tutte. Come schegge nel profondo del cuore. Mai più sono riuscita a togliermi le immagini di quei corpi in volo. Come prima cosa, dirompente, dopo che alle 17.20 era crollato il WTC7, l’ultimo dell’Woed Trade Center, ore 23.20 italiane, ho cominciato a scrivere, quasi al buio. Mentre tutti ormai in casa erano crollati dal sonno. Ne è uscita la poesia “Ora che i giorni cadono” che ha vinto il concorso letterario a Buscate nel 2008.

La seconda cosa è stata la pubblicazione del romanzo “Come briciole sparse sul mondo”. Attraverso documenti e testimonianze ho voluto ricostruire quella giornata, scandita come un orologio, quasi in un bollettino orario. La cronaca della giornata che ha cambiato il corso della storia, ma anche i sentimenti e il terrore di coloro che sapevano che non sarebbero mai riusciti ad uscirne vivi da quell’Apocalisse.

Ritorna arricchito il romanzo “Come briciole sparse sul mondo” ambientato nei giorni dell’11 settembre

Amazon, Come briciole sparse sul mondo

IL RICORDO AD ARCENE

                         

                                                  

Ci sono trasferte che fanno sussultare il cuore! Ad Arcene l’emozionante serata in ricordo dell’11 settembre raccontando il mio romanzo “Come briciole sparse sul mondo”, accolta con tutti gli onori dal sindaco, dall’assessore alla cultura Lidia Tozzi e dal parroco don Franco! La magia struggente dei canti della Filodrammatica di Santa Brigida ha incantato il numeroso pubblico! 
Tra i momenti toccanti anche il racconto di una delle gru di carta della piccola Sadako Sasaki, morta a causa della bomba di Hiroshima, oggi esposta al Memorial 11/9 di Ground Zero.
In questi giorni sto ricevendo un grande riscontro per il mio romanzo “Come briciole sparse sul mondo” che racconta i giorni dell’11 Settembre e le Torri Gemelle. Grazie di cuore!
Da oggi il libro anche in formato Kindle. https://www.amazon.it/dp/B0CH6YRRP6