Il mio trentennale del Salone del Libro di Torino

Il mio primo libro nel mio trentennale del Salone del Libro di Torino

“Sant’Eustachio 4 maggio 1993

Gentile Autore,

mi pregio di invitarLa alla VI edizione del Salone del Libro di Torino, che si svolgerà presso il Lingotto Fiere dal 20 al 25 maggio 1993.

La pubblicazione che la riguarda sarà presentata nello stand della Casa Editrice Il Grappolo , n° 501, Padiglione 2.

Pertanto avrò piacere di incontrarLa nella giornata di domenica 23 maggio dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Cordialissimi saluti e auguri.

L’Editore dottor Antonio Corbisiero”

Con queste parole ricevevo l’invito a partire verso la metropoli di Torino, al Salone del Libro, per presentare la mia prima opera pubblicata: “Fiori di Campo“. Un libro di poesie.

Ero partita carica di emozioni, in fibrillazione. Letteralmente scombussolata. Era il 23 maggio 1993, esattamente trent’anni fa. Una vita. Un mondo agli antipodi. Scrivevo da quando avevo 8 anni, avevo sempre sognato di pubblicare un libro, fin da piccina. Ma ritrovarmi catapultata nel mondo dei grandi, nel cuore della letteratura, mi era inconcepibile anche solo pensarlo.

Ricordo che, mentre la nostra Fiat Uno Sting percorreva l’autostrada, quasi in religioso silenzio, continuavo a pensare e ripensare con stupore dell’anima a quel piccolo libro pubblicato da un mese. Un libro di poesie. Insignificante goccia tra le migliaia di tomi, di opere conosciute. C’era anche lui.

E tra le centinaia di autori famosi, osannati, conosciuti, platinati, c’ero anche io. Con la mia camicetta bianca immacolata, la mia gonnellina di gabardine blu e le calze velate nere. Scarpe a mezzo tacco. Come si usava allora. Il giorno precedente ero andata dalla parrucchiera per la messa in piega. In paese, a mille metri nascosto tra le pieghe delle montagne, quasi in capo al mondo, tutti a farmi il tifo. I parenti intorno, una marea di complimenti. Su tutto un collettivo alone di magia. Irreale quel viaggio. Irreale quel traguardo.

Torino era sberluccicante. La Mole Antoneliana mi aveva quasi ipnotizzato. Il Lingotto era un immenso mondo in fermento. I controlli all’entrata. Il posto in cui parcheggiare la nostra utilitaria. In mano la lettera del mio editore con l’invito. E poi percorrere gli stand. Sfilavano uno di seguito all’altro. Eventi. Voci. Altoparlanti. Ecco il mio stand. Ecco il mio libro  esposto.

La nostra vecchia macchina fotografica cercava di sopperire ai ricordi con qualche scatto. Tremava la mano del mio Oliviero. Poche foto. Non eravamo avvezzi. Un senso di pudore mi frenava. Non cercavo di mettermi in mostra. Eppure tutti cordiali. Non diedero conto della valanga di emozioni dentro di me. Dissi qualche parola al microfono. Risposi a qualche domanda. E poi, fino alle 19, rimsi in postazione per il firmacopie. Vidi sfilare Sandra Milo, che presentava un libro. Ci passò davanti Silvio Berlusconi, diretto al palco, per presentare il libro dedicato al papà Luigi, scomparso quattro anni prima.

L’ARTICOLO SU L’ECO DI BERGAMO

Sulla via del ritorno avevo ripreso a respirare normalmente, perchè a Torino mi ero sentita come in un mondo sott’acqua. I miei genitori ci aspettavano sulla porta di casa insieme ai nostri due bambini. Ricordo che parlai poco di quello che avevo vissuto. Bastavano i miei occhi luccicanti. Nei giorni successivi feci sviluppare le poche foto scattate e riposi tutto in una cartelletta che deposi in bell’ardine nel mio armadio dei libri. Oggi l’ho riaperta.

Da quel 1993 ho pubblicato 20 libri. Narrativa storica, narrativa per ragazzi, libri di poesie, romanzi, saggi, libri di musica, libri religiosi… Oggi ritorno a Torino con ben 8 pubblicazioni, grazie alla Silele Edizioni, casa editrice bergamasca. Il tema “Attraverso lo specchio” rappresenta davvero il mio percorso letterario.