Era un figlio di N.N. ma la sua storia è ora diventata un libro
Pierangelo Cattaneo, nato alla fine della Seconda Guerra Mondiale, è cresciuto con il marchio di figlio di N.N. (nescio nomen), in un’epoca in cui essere illegittimo significava maledizione, infamia e vergogna, per la mamma e per il bambino. Ha combattuto ogni giorno per una vita di dignità, contro i pregiudizi e le esclusioni. Nonostante tutto ha sempre creduto nell’amore, nella bontà di una mano amica. Ha sofferto mancanze e lutti, abbandoni e rifiuti. Ma non ha mai perso la speranza.
“Ogni giorno mi alzo con la consapevolezza di aver costruito una strada solo mia, di aver superato baratri e dirupi, forgiato dalla nuda roccia del vivere. Ogni giorno il mio cuore palpita di vita, accanto alla donna che il Signore ha posto sul mio cammino solitario, con i miei due figli Francesca e Fabrizio che hanno seguito la loro strada e costruito nuove famiglie, nuove pagine di vita…” (Tratto da “Ero un figlio di N.N.”)
Qualche anno prima del compimento dei suoi 70 ecco la decisione pesata, ponderata e calibrata di raccontare la sua storia, affinché potesse essere di sollievo e consolazione ai tanti “figli di N.N.” (come non ricordare Zeffirelli) che ancora devono fare i conti con una realtà di dolore e sofferenza, senza sapere, senza conoscere le proprie origini, senza avere una carta d’identità visiva che li colleghi ad un altro volto in cui rispecchiarsi, in cui riflettersi.
Nel novembre 2018 l’uscita del libro di vita vissuta “Ero un figlio di N.N.” scritto da Aurora Cantini portò una fibrillante consapevolezza. La testimonianza di Pierangelo, con la sua saggezza e le parole misurate, ha colpito moltissimo nel profondo e in questi mesi molti sono stati i riscontri positivi e le dichiarazioni di affetto e vicinanza per il suo coraggio. Un coraggio che Pierangelo ha sempre portato avanti umilmente, senza ostentazioni.
Ed è stato con silenzioso coraggio e animo semplice che ha affrontato la terribile malattia che l’ha colpito due anni fa. “…Non ero arrabbiato. Dispiaciuto sì, ma non arrabbiato. Avevo realizzato sogni che mai avrei creduto possibili, visto luoghi e persone incredibili e indimenticabili, vissuto emozioni ed esperienze ricche e piene, le mie, avevo amato ed ero stato amato, avevo realizzato imprese straordinarie per me, avevo vissuto bene, avevo vissuto con coerenza e sincerità. E se Dio voleva che tutto finisse così, ebbene, ero pronto.
Dovevo accettarlo. Ero un N.N.. Ero abituato a vivere senza identità. Io non conoscevo il nome del mio avversario, ma l’avrei combattuto con onore, e, se sconfitto, avrei deposto le armi e me ne sarei andato.” (tratto da “Ero un figlio di N.N.”)
Pierangelo se ne è andato il 20 luglio 2019 ma la sua vitalità rimarrà per sempre impressa nella sua storia raccontata. A Selvino la presentazione del libro è stata l’occasione per un pomeriggio di festa e ricordo, festa perché Pierangelo credeva profondamente nella vita, festa perchè il suo esempio e la sua forza non si cancelleranno, festa perchè le lacrime offuscherebbero la visione dell’immagine pulita del suo sguardo limpido e sereno, fino all’ultimo giorno.
Una dedica struggente scritta di suo pugno per Aurora Cantini, autrice del libro “Ero un figlio di N.N.” dimostra la grande sensibilità di Pierangelo nel vivere consapevolmente la propria condizione, senza pietismi né arrabbiature. “A te, Aurora. A volte una buona parola conta di più di un bel dono, ma l’uomo gentile sa unire l’una all’altro. Grazie di cuore. Sei tra le donne importanti della mia storia. Con profonda amicizia e affetto. Pierangelo”.
Onorata e orgogliosa di aver avuto il privilegio di raccogliere il tuo animo più profondo e intimo, personale e indifeso. Orgogliosa di essere stata tua amica! Buon viaggio, Pierangelo!
Tema SeamlessCooking Flavor, sviluppato da Altervista