Passo della Mendola, dove passeggiavano Sissi e Papa Giovanni

Passo della Mendola, dove passeggiavano Sissi e Papa Giovanni

Passo della Mendola

La Strada della Mendola è un vero e proprio gioiello. Si inerpica lungo un massiccio montuoso detto Costiera della Mendola partendo dal paese di Caldaro per giungere al Passo, posto al confine tra le province di Bolzano e Trento. Si trova a quota 1363, al culmine di una quindicina di stretti tornanti scavati letteralmente nella roccia a precipizio sulla Valle D’Adige. Prendono infatti il nome di Roccette. Proseguendo lungo il piccolo abitato si scollina sulla Val di Non e quindi, seguendo la Strada Statale Numero 42, si giungerà al Passo del Tonale.

Dal monte Penegal la vista sulla Strada della Mendola scavata nella roccia
Val D’Adige dal belvedere del Passo della Mendola

Due massicce e possenti montagne, il Monte Roèn a sud e il Monte Penegal a nord, fanno da cornice austera e spettacolare a questo pianoro suggestivo e ricco di angoli caratteristici.

Mantenendo la visuale sul lato sud del Passo si può raggiungere comodamente in auto lungo la strada pianeggiante, tra ville immerse nel verde e cottage caratteristici, la Seggiovia del Roèn.

Seggiovia del Roèn

Essa porta ad una serie di Rifugi e baite in vetta, tra cui il famoso Rifugio Mezzavia, costruito nel 1934. Gli alpinisti più esperti possono proseguire e arrampicarsi fino alle bianche rocce della vetta del Roèn a 2116 metri di altezza, la più alta della Catena della Mendola.

Rifugio Mezzavia oggi
Rifugio Mezzavia quando era una baita
Aurora Cantini al Rifugio Mezzavia sul Roèn

Un’altra escursione molto facile e pittoresca è la discesa, poco oltre lo scollinamento verso il Tonale, tenendo sempre il lato ovest, per ammirare i Laghetti di Ruffré. Il borgo è posto poco sotto la Statale 42, minuscolo e raccolto intorno alla sua chiesa, a 1200 – 1400 metri di altezza. È detto anche Il Paese dei Masi, per la particolare disposizione delle cascine (i Masi) sparse a gruppetti lungo il declivo. Sono ben undici. Il paesino venne costruito lungo l’antica via dei Romani per comunicare con la Val di Non, oggi Statale 42.

Il paesino di Ruffrè visto dal basso, zona laghetti
Un angolo pittoresco del borgo di Ruffré

Dal belvedere in alto lo sguardo si riempie di bellezza. Due laghetti incastonati come gemme in una conca punteggiano un’ampia distesa di prato, dove mandrie di mucche pascolano pigramente. Una pista pedonale permette di percorrerli per intero. Panchine e ruscelletti, ponticelli e cascatelle, ninfee e canneti. Sembra il mondo piccino di Alice del Paese delle Meraviglie.

I Laghetti di Ruffré visti dal belvedere del paese, zona chiesa
Particolare dei Laghetti di Ruffré
Laghetti di Ruffré e i percorsi pedonali

Se invece si vuole aggiungere brivido al brivido, ecco che sul lato destro del Passo, una stretta strada s’incunea tra le alte foreste di abeti, risalendo la costa lungo una cavalcatoria alquanto stretta. Sono circa 4 chilometri di incognito arrancare in auto, seppur la strada carrozzabile appaia ben tenuta. Silenzio e fronde, intervallate qua e là da baite e masi in alpeggio. Ma poi… ecco che la vista si apre sul punto più alto della sella, un’altezza vertiginosa a quota 1737.

Dal Penegal la vista su Bolzano e Merano
Il Lago di Caldaro visto dal Penegal

Il Monte Penegal appare in tutta la sua maestosa bellezza. Qui un hotel, chiamato appunto Hotelpanorama Penegal, offre soggiorno e relax. Ma una Torretta antica, detta Bait del Prinz, in onore di Francesco Giuseppe, alta 24 metri e costruita nel 1908, attira come un misterioso scrigno. Uno scalino pericolante dopo l’alto, su, su, fino alla piattaforma. La vista sulla Valle d’Adige è a 360 gradi!

Il lago di Caldaro scintilla a sud, a est brilla Bolzano e poi le creste delle Dolomiti, i vigneti ordinati, la grezza punta aguzza del Penegal con i suoi ripetitori e la sua enorme parete quasi verticale di dolomite nella cui roccia è stata scavata la strada della Mendola. Già nel 1898 salivano sul Penegal più di 3000 persone.

Il Monte Penegal e i suoi ripetitori
Il Panoramahotel Penegal

Un cippo posto ai piedi della torretta ricorda la visita dell’Imperatore Francesco Giuseppe insieme a Sissi. “A ricordo della visita di Sua Maestà Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I il 12 luglio 1894”.

Il cippo che ricorda la vista di Francesco Giuseppe d’Austria sul Penegal
Torretta di Francesco Giuseppe al Monte Penegal

Sissi adorava la Mendola. Soggiornava spesso in uno dei primissimi alberghi costruiti nell’Ottocento, nel periodo splendente e luccicante della Belle Epoque. Un albergo che era un Palazzo Reale, cupole e torrette, bastioni dorati e cornicioni intarsiati in stile Liberty. Un Castello immenso e spettacolare che sembrava raggiungere il cielo. Un’ampia scalinata in pietra conduceva al superbo atrio d’ingresso. Il maestoso albergo si chiamava Grand Hotel Penegal e si trovava (e si trova tuttora) proprio sul lato destro della spianata del Passo, provenendo da Caldaro. Un mostrarsi imponente e fiero al visitatore poco a lato della tortuosa strada che conduce alla vetta del Monte Penegal.

Il maestoso ex Grand Hotel Penegal svetta ancora sulla spianata del Passo della Mendola, qui soggiornava Sissi

Qui, in questa dimora lussureggiante e dorata, trascorsero periodi di vacanza ma anche di riflessione e di relazione, personaggi famosi nel tempo, che hanno costruito la Storia. Fino alla metà degli Anni Venti il turismo sulla Mendola era un richiamo insuperabile. Perfino Re Umberto II trascorreva periodi di riposo.

L’Imperatore Francesco Giuseppe, Papa Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, il Mahatma Gandhi, come pure l’Arciduca Francesco Ferdinando che spesso soggiornava per cure climatiche.

Papa Giovanni XXIII scende la superba scalinata d’ingresso del Grand hotel Penegal alla Mendola

Il Grand Hotel Imperiale era la casa degli Asburgo. Uno dei primi hotel alpini del Tirolo. Uno dei sette alberghi più rinomati di tutto l’Impero. Venne costruito nel 1895 da Alois Schrott e nel periodo dell’Imperatore Francesco Giuseppe fu molto famoso in tutto il mondo. Al suo interno risaltava lo splendido Salone Imperiale, un Salone da caccia reso ancor più luminescente dalla corrente elettrica, portata quassù dall’ingegner Lanzetti.

Un immenso parco, giardini e fontane, sentieri e bistrot, gazebo e dipendence contribuivano a far sognare la mente e il cuore. Nel 1907 venne edificato “Il bagno climatico più alto in Austria-Ungheria e la Germania” sopra il Grand Hotel Penegal.

In quegli anni, tra il 1898 e il 1903, per rendere ancor più facile l’accesso ai grandi alberghi, venne costruita anche la Funicolare a crimagliera su rotaia, nello stesso anno della Torre Eiffel. Tuttora funzionante, collega l’abitato  a valle di Sant’Antonio al belvedere sul Passo. È la funicolare più lunga e più ripida in Europa, con un dislivello di più di 800 metri. Si passa infatti dai 500 ai 1363 in 12 minuti.

LA STRADA DELLA MENDOLA

La stretta e suggestiva Strada della Mendola

La strada della Mendola è antica. Venne costruita tra il 1880 e il 1885, per volontà del governo dell’Impero Austroungarico. Fu subito un successo. L’antico maso dei Mendelhof (da qui il nome Mendelpass in tedesco) dei Conti Thun venne trasformato nel primissimo albergo.

Tornante incuneato nella roccia sulla Strada della Mendola
Strada della Mendola

La nobiltà europea scelse il Passo come luogo di villeggiatura regolare e duratura. Sissi adorava vivere quassù. Più volte all’anno si ritagliava alcuni giorni da trascorrere nel silenzio della catena montuosa. Ma tutta la nobiltà degli Asburgo considerava il Passo della Mendola come una località da spettacolare scenografica. Il Passo della Mendola si sviluppava sempre più come punto d’incontro dell’aristocrazia, di scienziati e scrittori di tutto il mondo.

Poi la Prima Guerra Mondiale pose fine alla fiaba.

Negli anni Cinquanta la strada della Mendola divenne palcoscenico per la Mille Miglia, per gare motociclistiche o salite ciclistiche.

Poi la crisi.

A poco a poco i superbi alberghi, i giardini infiniti, i parchi immensi si svuotarono di voci e risate, feste e divertimenti. Uno alla volta chiusero finestre e balconi.

Nella seconda Guerra mondiale il Grand Hotel Imperiale divenne luogo di convalescenza per i soldati feriti, poi passò all’Ente Tre Venezie che nel 1950 lo cedette alla provincia di Trento.

L’ex Grand Hotel Penegal venne riconvertito in residence. Gli alberghi Mendola, ex Mendelhof e Golf, ex Passo della Mendola, si trasformarono in Centri per Convegni.

L’ex Hotel Gasthof

Oggi il Grand Hotel Imperiale, che venne anche chiamato Villa Imperiale, è stato diviso in tanti mini appartamenti, ma non ha perso la propria creatività architettonica e decorativa. Posto sotto lo stretto vincolo del Servizio dei Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento, ha conservato il Salone Imperiale, oggi di proprietà del comune di Ruffrè Mendola,  ed è messo a disposizione per manifestazioni, convegni e matrimoni.

Fanno parte integrante del complesso circa venti ettari di bosco, da dove parte la storica passeggiata di Francesco Giuseppe, che ha preso il suo nome, e l’Acquedotto che alimenta l’infinita Villa Imperiale.

Per un’unica notte, la notte di Capodanno, si può rivivere il mondo di Sissi con l’evento “Un Capodanno Imperiale” allestito nello scenografico Salone Imperiale. Un sogno a occhi aperti da vivere lassù, dove passeggiava Sissi.

2 Risposte a “Passo della Mendola, dove passeggiavano Sissi e Papa Giovanni”

  1. Sono nato e vivo in quella zona e voglio farti i miei complimenti! Nonostante qualche piccola inesattezza è una delle più belle descrizioni del Passo della Mendola e della zona circostante lette sul web.
    Ciao e Grazie!

    1. Felicissima di aver anche solo dato una piccola descrizione di questo incantevole paradiso. Mi scuso per le inesattezze
      trovate, anzi, vorrei aggiustarle, se lei signor anonimo, mi desse le indicazioni per correggermi.
      Grazie, Aurora Cantini

I commenti sono chiusi.