I bambini ai tempi del coronavirus

I bambini ai tempi del Coronavirus

I temi di due alunni quinta C sul coronavirus

UNA BAMBINA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Caro diario,

sono una bambina  troppo sensibile e mi preoccupo sempre (troppo), soprattutto in questi mesi del Coronavirus. Io sinceramente ho molta paura e non mi azzardo ad uscire di casa, al massimo gioco in giardino con mio fratello. La mia paura più grande è di contagiarmi con la mia famiglia e morire, siccome mio papà va a lavorare anche se sta molto attento e si mette mascherina e guanti,  e quando torna a casa si lava le mani e le disinfetta, poi fa la doccia.

Stando a casa mi annoio da morire, pur sapendo che è giusto. Vorrei rivedere le mie amiche che mi mancano, vorrei tornare indietro nel tempo quando si stava bene e si poteva uscire, passeggiare e giocare.. Mi piacerebbe riabbracciare i miei cari nonni, che posso vedere solo attraverso il telefono, non posso andare da loro perché rischierebbero il contagio, sono prede facili e morirebbero.

Mi viene da piangere solo  a pensare a quanti morti, che non hanno neanche potuto salutare i propri cari; mentre scrivo voi non vedete ma sto piangendo, e spero che tutto questo finisca presto. Mi mancate maestre e tutti voi di quinta C.                                                Sofia

I GRANDI NON CAPISCONO CHE…

Caro diario,

i grandi non capiscono che noi bambini abbiamo bisogno di avere del tempo per giocare. Loro pensano solo a farci fare tantissimo sport e studiare ma non è così che va trattato un bambino. E sai cosa ti dico amico mio? Che questa quarantena li ha obbligati a stare fermi, a giocare con noi e a capire cosa vogliamo fare e cosa non dobbiamo fare.

Finalmente la mamma, che sta a casa dal lavoro, ha tempo per stare con me e parliamo tanto, soprattutto la sera. È vero, al mattino e un’oretta la sera ci fa fare i compiti, ma poi lei è tutta mia e un po’ di mia sorella. Non è più una guerra la mattina perché abbiamo tutti tempo. Anche a pranzo e a cena si cucina con calma e tutti insieme, ma non è questo il punto. Prima i grandi pensavano che se giocavamo al computer perdevamo gran tempo e se guardavamo i nostri cartoni diventavamo più stupidi, ma ora si divertono anche loro con queste cose.

L’unica cosa che manca sono gli amici, ma in questo momento non li posso avere e mi dispiace tantissimo. Cari compagni di quinta, mi annoio qui da solo, vorrei ritornare a scuola! È strano ritrovarsi in questa situazione, soprattutto per noi bambini, ogni giorno non so mai cosa fare, ma alla fine trovo sempre qualcosa: i compiti, pattinare, disegnare e guardare i film di Harry Potter.

Voi invece cosa fate tutto il giorno? Non so voi amici ma gli adulti sono molto preoccupati per questo nemico invisibile. Io penso che dobbiamo portare la felicità a loro. Un’immagine mi è rimasta impressa, è quella di un bambino appena nato con scritto sul pannolino la frase “Andrà  tutto bene”. Per me lui rappresenta la vita, un augurio a tutti noi.

Nicolò.

Ci vediamo prestissimo!