L’omaggio di Città Alta al libro sul tenore bergamasco Federico Gambarelli
Bergamo rende omaggio al suo più grande tenore di Fine Ottocento, Federico Gambarelli (6 maggio 1858 – 5 giugno 1922). Un evento reso possibile dall’attenta regia del professor Maffi, Direttore della prestigiosa Biblioteca Gavazzeni, storico tempio della Cultura, situato nella suggestiva e solenne Piazza Mercato delle Scarpe, nel borgo vecchio della città, da sempre definito “Città Alta”.
Ben si inserisce questo omaggio in un luogo dove il piccolo Federico, nativo di Albino e figlio di un semplice macellaio, ha potuto affinare le sue splendide e particolari doti canore. Si erano già abbozzate fin dalla tenera età, quando cantava inni sacri mentre svolgeva lavoretti di apprendistato nella calzoleria Cugini, da poco aperta. In questo modo, a soli otto anni, poteva contribuire nel dare una mano ai genitori, che avevano numerosi figlioletti da crescere. Una dama della borghesia si accorse di questa voce angelica e unica, così lo portò con sè a Bergamo. Lo iscrisse alla Scuola del Seminario in Città Alta, forse solo intuendo il futuro fulgido e stellare di quel bimbo schivo e di poche parole. E ora, a 161 anni dalla nascita, Bergamo ricorda il suo Tenore, purtroppo dimenticato. Infatti nel maggio 2018 è uscito un libro dal titolo “Una voce dimenticata”, scritto da Aurora Cantini, che prova a togliere il velo di oblio che da decenni ne offusca la fama.
In un libro l’epopea del grande tenore bergamasco Federico Gambarelli Monsignore
un bel riconoscimento davvero per il tuo lavoro di ricerca e di studio
Complimenti!!!
Con stima
Luciana
La tua dolcezza Luciana è senza pari! Veramente grande amica!
Grazie di cuore, Aurora