Il mondo contadino al concorso di poesia Enrico Brianza di Treviglio

L’abbraccio del mondo contadino al concorso di poesia Enrico Brianza di Treviglio

Eccoli i vincitori della 17esima edizione del Concorso di poesia “Enrico Brianza” promosso, come sempre, dall’Anteas Cisl di Treviglio. La consegna dei premi si è tenuta venerdì 2 dicembre alle 14.30 nell’auditorium della chiesa di Santa Maria Annunciata (Conventino).

Dedicato a Enrico Brianza, primo segretario Cisl di Treviglio dal 1981 al 1990, anno in cui è venuto a mancare, il concorso di poesia torna anche quest’anno con una proposta di circa 80 elaborati in due sezioni, una in lingua, una in dialetto. La Commissione, presieduta dal responsabile Anteas di Treviglio, Luigi Cervi, composta da Maria Grazia Balzarini, Antonella BarazzettiEzio Zanenga, Salvatore CatalanoFortunata d’Amato, ha scelto con cura le poesie migliori. Per la sezione in lingua italiana primo classificato Nazario Menato con la composizione “San Martino”, secondo posto per Silverio Signorelli con “Adesso parla e dammi la tua mano”. Per la sezione in dialetto primo posto per “Nustalgìe” di Donatella Ronchi e secondo posto per “A la mé Bèrghem” di Carmen Guariglia Fumagalli. Segnalate anche le poesie di Valeria GroppelliAurora Cantini, Luigi Medolago e Massimo Marchetti.

Aurora Cantini riceve il premio, una litografia del pittore Carlo Cignanin, “Venere e Cupido”

I testi poetici, quasi un centinaio, giunti da ogni parte d’Italia, hanno avuto come tema centrale i suoni e i colori dell’autunno, la campagna nei suoi ricordi d’infanzia, la tenerezza e la nostalgia di un mondo ormai lontano, il cortile dei giochi bambini, la semplice dolcezza delle figure familiari dei vecchi montanari, la saggezza del mondo contadino. Traspare il desiderio di superare, attraverso la poesia, questi anni di triste spaesamento, che ha colpito ogni fascia generazionale, offuscando i giorni di incertezze taciute. Seppur circondati da mass media dirompenti e cacofonici, tutti noi abbiamo avuto impellente il bisogno di uscire a cercare la natura, a cercare il contatto, a cercare il respiro. E i poeti sanno ben rappresentare questa ricerca anelante, incessante, infinita.

Componimenti che hanno avvolto di speranza i lettori. “Dammi la tua mano”, “cerchiamo insieme il seme della primavera” che prima o poi comunque arriverà. E tra le poesie premiate ecco “Una fascina di legna”, il liquido silenzio di un vecchio montanaro, che nel bosco ritrova l’abbraccio della vita. Quando ritornerà la primavera, la fascina di legna sarà ancora lì, ad attendere un ritorno. A tessere nuove storie. Nuovi germogli.

Una fascina di legna appoggiata ad un vecchio noce, Amora di Aviatico.

I COMMENTI DEI LETTORI

Eusebio Vitali

Davvero molto bella!! Con semplici parole hai saputo esprimere una immagine molto toccante della stagione invernale legata al nostro territorio ed ai suoi abitanti!! Complimenti!!

Lucio Dentella

Bellísima Aurora Cantini … Mi ha emozionato tanto questa poesia… mi ha fatto riafforAre tanti ricordi e specialmente ricordare la dura vita che hanno avuto i miei zii, e i nonni. Complimenti e grazie!