Così scrive il presidente Enzo del Concilio: “Appassionata di storia del territorio ed in particolare dell’unificazione d’Italia, Aurora Cantini ci ha guidati in un viaggio immaginario attraverso l’Italia dell’epoca garibaldina raccontandoci il Risorgimento attraverso gli occhi e la vita di due donne. Anita Garibaldi, compagna ed ispiratrice del condottiero, ed un’immaginaria cameriera di nome Adalgisa, che assiste l’eroina nelle sue nelle sue ultime ore di vita, in una cantoniera della via Romea.
Anita è una donna di origine brasiliana che ha seguito il suo uomo per amore, con l’intento di realizzare un progetto di unione e pace. Adalgisa è originaria della Valle Seriana, che ha dovuto abbandonare dopo essersi ammalata di tisi lavorando in una filanda.
Tra le due donne si instaura un rapporto di amicizia, che le porta a confidarsi l’una con l’altra: da una parte Anita racconta la sua epopea dal Brasile all’Italia al seguito di Garibaldi. Fino alla drammatica fuga verso Venezia, nel corso della quale esalerà il suo ultimo respiro. Dall’altra Adalgisa narra la vita nella filanda e la sua malattia, che la conducono a trovare rifugio e sollievo sulle rive dell’Adriatico.
In un racconto dove momenti di sofferenza e malattia si alternano ad attimi di speranza e dignità si crea così un legame che unisce non solo le due donne, ma generazioni intere e che viene riassunto in un unico nome “Anita”, nel quale sono racchiuse e unite le parole “ANIma” e “ITAlia”.” (Fonte: Bolletino n° 2 Rotary)
Tema SeamlessCooking Flavor, sviluppato da Altervista