La poesia per il fiume Brembo vince a Campobasso

La poesia per il fiume Brembo vince a Campobasso,

con Aurora Cantini poetessa bergamasca

Aurora Cantini nei momenti liberi nel suo prato ad Amora di Aviatico, macchina fotografica e notes dove scrivere poesie

Sono nata in montagna, Orobie Bergamasche, a cavallo tra la Valle Seriana e la Valle Brembana. La mia infanzia si è dipanata sul bianco della neve, tra il verde delle fronde, con le corse sui prati e le ore stesa sull’erba a guardare il cielo, i giochi d’acqua nelle pozze e nelle sorgive dei torrentelli, tra il fieno delle cascine, dentro il profumo di polenta, circondata dai grembiuli neri o a fiori delle zie e della nonna, con il cicaleccio dei rosari infiniti, maggiolini verdi e grappoli di uva, sere lunghe lungo i viottoli e casette tra gli alberi.

Scrivevo già a sei anni queste mie storie, questa mia vita. Raccontavo la roccia della Cornagera e l’umido tepore della terra. Raccontavo delle gocce d’acqua. Eppure pur vivendo a cavallo tra la Valle Seriana e la Valle Brembana non ho esperienze d’infanzia in riva a questi due fiumi. Non ho mai trascorso pomeriggi sugli argini, né ho mai camminato tra i ciottoli. Nè mi sono mai tuffata dalle sue rocce. Vedevo il Serio impetuoso e marrone nelle sue piene spaventose, quando mio papà Mansueto mi portava sul Ponte vecchio di Cene a guardare giù. O quando attraversavo le passerelle in bicicletta per andare a svolgere le varie commissioni richieste dai miei genitori. Lo seguivo con lo sguardo dai finestrini del pullman quando andavo a scuola a Bergamo. Ma in realtà il mio contatto con il fiume era lontano. Fatto di soli sguardi.

Il Brembo invece… Quando con mio papà stretti nella sua Fiat 500 ci inerpicavamo verso San Pellegrino Terme, Passo San Marco… Io ne ero innamorata.

Possente, serio, maestoso. Placido e ampio. Avvolgente. Crescendo, con il fidanzato, ecco le gite in Valle Brembana, e lui era là. Il lungofiume è da cartolina! Le panchine, i viali, le Ville Liberty, le rocce, i ponti stretti, le forre, gli strapiombi, su, fino a Isola di Fronda, Branzi, Carona…

E ora, nella mia maturità, ecco l’unica poesia che abbia mai scritto in dedica ad un fiume: il fiume Brembo. Un fiume che amo alla follia. Si intitola “Tra i ciottoli bianchi”.

A te, grande Brembo!

SECONDA CLASSIFICATA A CAMPOBASSO

La targa per Aurora Cantini con la poesia dedicata al fiume Brembo vincitrice a Campobasso

Dalla Redazione del Dopolavoro Ferroviario Campobasso: ” Nei giorni di Venerdì 7 e Sabato 8 dicembre, l’Associazione Dopolavoro Ferroviario ha proceduto alla premiazione della XII Edizione del Premio Giuseppe Altobello. Nella serata del 7, la giuria popolare ha premiato i concorrenti finalisti della Sezione Dialettale.

Nella serata dell’8 sono stati consegnati i premi per la Sezione Poesia in Lingua. Il 1° Premio è andato a Daniela Basti di Roma per la poesia RITORNO; il 2° Premio è andato a Aurora Cantini di Aviatico Bergamo per la poesia Tra i ciottoli bianchi; il 3° Premio è andato alla poetessa Rosanna Di Iorio di Chieti  per la poesia Senza sole negli occhi.

Il merito della iniziativa che ormai rappresenta una delle più interessanti manifestazioni culturali  campobassane va alla costanza del Presidente Sebastiano Iannone, che con sommo sacrificio dà vita  alla iniziativa, con la collaborazione di Ugo D’Ugo che cura le procedure del concorso e i rapporti con le varie Giurie, a cui va il ringraziamento dell’Associazione e in particolare alle Prof.sse Maria Antonella Perrotta e Rossana Varrone, al Prof. Lucio Bucci e agli altri giurati della sezione dialettale.” Fonte:Premio Giuseppe Altobello, di Ugo d’Ugo