“Sciesopoli è un’arca che ha avuto troppa vita dentro”

“Sciesopoli è un’arca che ha avuto troppa vita dentro”

LO SCRITTORE Roberto Robert COMMENTA IL LIBRO “nEL CUORE DI sCIESOPOLI”

NEL CUORE DI SCIESOPOLI, il libro

“In me vive l’eredità della gente di montagna: muratori, emigranti, contadini e io racconto la mia terra.” Aurora Cantini, scrittrice e poetessa bergamasca, si descrive così nel suo profilo social. Dopo “Un rifugio vicino al cielo”, edito da Silele, torna a narrare le vicende della nostra provincia con “Nel cuore di Sciesopoli” (editore Velar).

“È una storia vera” mi racconta Aurora, “quella dell’ex colonia fascista a Selvino dalla sua inaugurazione nel 1933 fino alla sua chiusura nel 1985. All’interno vi sono testimonianze dirette di chi a Sciesopoli ha lavorato e vissuto, inservienti, lavoranti, maestrine, piccoli balilla ed ebrei, bambini dell’Ospedale Santa Corona e dell’Istituto Assistenziale, quelli senza famiglia e quelli dell’estate, gli orfani di guerra e gli scolari di Scuola Natura.” Il libro è una narrazione ricca e sfaccettata che racconta gli abitanti di Selvino che giocavano con i bambini ebrei, o quelli che portavano viveri, dal panettiere al taxista, alla banda, ai custodi Angelo, Domenico, Teresina con le loro storie… il tutto impreziosito da più di 200 fotografie di Sciesopoli come era e come è, molte donate da chi ha lavorato e vissuto a Sciesopoli o dagli ex bambini che in quel luogo ritrovarono un pezzo della loro infanzia. Una casa, una scuola per tanti bambini ed un posto di impiego per molti selvinesi e abitanti dell’intero Altopiano. “Una vicenda lunga oltre mezzo secolo” commento.

Nel cuore di Sciesopoli, il libro

“Certo” risponde. “Poi c’è stato il recupero di questi ultimi anni, con l’inaugurazione del MuMeSe – Museo Memoriale Sciesopoli Ebraica Casa dei Bambini di Selvino – ha permesso al possente edificio di ritrovare una ribalta attraverso numerose iniziative di commemorazione e di memoria che hanno visto attivarsi Associazioni, Istituti Scolastici e Assessorati. Questo” conclude con emozione, “è il mio quindicesimo libro. Un libro davvero speciale! Carico di memoria, di speranza, di vita, di infanzia ritrovata. Una testimonianza della mia terra, che non deve essere mai dimenticata.”