A Gonars le Medaglie Commemorative della Grande Guerra ai 5 fratelli Carrara
La famiglia Carrara di Amora Bassa, Aviatico, Bergamo, ebbe 12 figli. 5 furono mandati al fronte della Grande Guerra sui 6 maschi di casa.
Dei 5 ragazzi in guerra tre morirono in battaglia (uno per ogni anno di conflitto). Fermo Antonio Carrara, Alpino, precipitò a 20 anni dal Rombon durante una missione esplorativa e mai più ritrovato. Enrico Vittorio Emanuele, Fante, esplose a 20 anni per granata durante la presa del Monte Santo. Giovanni Agostino, Alpino, venne ucciso a 32 anni sulla Cima Presena. Venne sepolto a Ponte di Legno in tomba provvisoria. Poi fu messo nel 1936 nel Sacrario del Tonale tra gli Ignoti, essendo scomparsa l’identificazione della tomba.
Il quarto, Alpino Sergente Elia Celestino, morì a casa tra atroci dolori e dopo aver trascorso 41 mesi al fronte. Prima fu sul Rombon (dove dovette assistere alle inutili ricerche del fratellino Fermo mandato in una missione esplorativa e dove venne ferito ad un ginocchio durante una battaglia). Poi fu sull’Adamello, dove gli morì tra le braccia il suo capitano, don Giuseppe Canova del 5° Battaglione ValCamonica. Un altro fratello, Giovanni Agostino, gli morì tra le braccia nel giugno del ’18.
La giovane moglie impazzì di dolore e venne internata in manicomio per tutta la vita.
Il quinto fratello, Bernardino, uno dei Ragazzi del ’99, venne mandato al fronte nonostante ci fossero 4 fratelli, di cui 2 già Caduti. Venne posto in congedo solo il 7 aprile 1920. Purtroppo era già morto anche il papà Angelo di crepacuore nell’ottobre del 1919. Fu l’unico che riuscì a morire di vecchiaia nel 1986.
Tutto rimase sulle spalle della mamma Maddalena.
Degli altri Soldati nessuna tomba, nessun corpo. Di loro più nulla è rimasto, né lettere, né le medaglie (compresa quella destinata alla mamma per la Gratitudine della Nazione), né cappelli, né oggetti, né divise. Nessun funerale.
Qualche scarso e frammentario documento, che dopo 100 anni, Aurora Cantini è riuscita a scovare e faticosamente radunare in un memoriale. È intitolato “Come una fiamma accesa” ed è stato realizzato con l’appoggio del Comune di Aviatico.
Ma immagino sempre che loro – i cinque fratelli Carrara– possano ora riposare lassù, insieme agli altri eroi di questo Paese.
LA COMMEMORAZIONE DEL CENTENARIO
In occasione del Centenario dalla Grande Guerra, allo scopo di Commemorare tutti i Caduti, il Military Historical Center, in collaborazione con il Governo Italiano e il Ministero della Difesa, con contributo attivo delle Associazioni d’Arma e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, teatro delle battaglie più sanguinose e importanti del Primo Conflitto Mondiale, hanno istituito la “Medaglia Ricordo e luoghi della loro memoria” da svolgersi dal 2014 al 2018.
Come spiegato dal Coordinamento Albo d’Oro che ne cura l’organizzazione: “L’Evento di ricordare ogni Caduto della Grande Guerra nella Regione Friuli Venezia Giulia nasce dalla consapevolezza che il nostro territorio è legato alla memoria nazionale dell’Unità d’Italia. Nel Centenario della Grande Guerra 2014-2018 nelle Cerimonie delle Associazioni d’Arma verranno citando tutti gli iscritti nell’Albo d’Oro, 529.025 Caduti. È una prova di riconoscenza verso le Forze Armate e verso il contributo di sangue dato da tutte le famiglie italiane sulla nostra terra per l’unificazione della Patria.
La Commemorazione del luogo della Memoria di ogni singolo Soldato Caduto è la testimonianza storica della loro vita. Essa appartiene ad ogni Famiglia come percezione tangibile che la loro storia è nella storia dell’Unità d’Italia.
La Commemorazione nominativa dei Caduti verrà eseguita con gli Onori Militari dal 24 maggio 2014 al 04 novembre 2018. Avverrà con la consegna ai Familiari della Medaglia Ricordo.
È una Medaglia in ferro raffigurante da un lato il Logo del Governo per il Centenario della Grande Guerra e dall’altra la statua presente nel Cimitero degli Eroi di Aquileia. Nella Medaglia verrà inciso il grado, cognome e nome del Caduto. Un memoriale per tutte le Famiglie Italiane.”
LA CONSEGNA DELLE MEDAGLIE AI DISCENDENTI DEI 5 FRATELLI CARRARA
Sabato 18 febbraio 2017 si è recata a Gonars in provincia di Udine una delegazione di 45 persone. Nipoti, pronipoti dei fratelli Carrara, insieme al Sindaco del paese di Aviatico Dottor Michele Villarboito e ad una delle figlie ancora viventi di uno dei 5 fratelli, il giovane alpino Bernardino Carrara, uno dei Ragazzi del ’99.
Nell’ambito delle Celebrazioni si è ricordata l’epica impresa coraggiosamente portata a termine dal pilota Capitano Oreste Salomone. Il 18 febbraio 1916, fu protagonista di una cruenta battaglia nei cieli contro i caccia bombardieri austriaci, che gli valse la prima Medaglia d’oro al Valor Militare assegnata ad un pilota. In quella solenne cornice sono state consegnate con tutti gli onori le 5 Medaglie Commemorative ai discendenti dei 5 fratelli Carrara di Amora Bassa, Combattenti e Caduti nella Grande Guerra.
Toccante è stata anche la scelta da parte del Direttivo del Coordinamento Albo d’Oro di ritenere Meritevole della Medaglia anche il giovane Bernardino, seppur morto di vecchiaia, perché “sacrificò la sua giovinezza e innocenza per amore della Patria, pur avendo già perso due fratelli in battaglia. La classe 1899 fu l’ultima leva di 265 mila italiani chiamati a “resistere, resistere, resistere!” sul fiume Piave. Giovani di diciott’anni, a volte non compiuti, che hanno contribuito in modo decisivo “alla Vittoria”, come si diceva, e all’indipendenza dell’Italia il 4 novembre 1918. Spesso a costo della vita, perché decine di migliaia di loro non sono più tornati dal fronte del Nord-est. Un dato certo non esiste, in un conflitto che per l’Italia ha significato seicentomila morti e quasi un milione di feriti, di cui la metà mutilati.” (Fonte web: La leggenda dei Ragazzi del ’99)
Come riporta il Messaggero del Veneto nell’articolo La Cerimonia a Gonars “Particolarmente toccante la consegna dei riconoscimenti ai congiunti di cinque fratelli della famiglia Carrara di Aviatico (in provincia di Bergamo), tutti deceduti o feriti durante quel conflitto. (m.del m.)”
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