Matteuccia da Todi, la prima strega italiana

Matteuccia da Todi, la prima strega italiana

Con lei iniziò la caccia alle streghe

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Matteuccia da Todi, di Francesco di Ripabianca nacque nel 1388 e morì il 20 marzo 1428, a 40 anni esatti. Era una “Domina Herbarum”, forse una monaca, profonda conoscitrice delle erbe e in grado di preparare unguenti. ma venne accusata di essere una strega.

Subì un processo interminabile a Todi. Contro di lei si interessò perfino il grande predicatore del tempo Bernardino da Siena. Il Tribunale detto “Dei Malefici” lesse la sentenza sulla piazza. Fu dichiarata colpevole e condannata a essere bruciata viva. Fu uno dei primi processi alle streghe di cui si ha notizia in Europa. La prima strega ad essere bruciata sul rogo.

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L’INQUISIZIONE

Fin dall’antichità la Chiesa definì come Eresia qualsiasi forma di originalità che si discostasse dai canoni della dottrina cattolica, e mirava soprattutto le menti che andavano oltre le apparenze, che mostravano di non sapersi adeguare e inquadrare nella massa.

L’Inquisizione viene fondata tra la fine del Dodicesimo e il principio del Tredicesimo secolo, quando la Chiesa istituì delle figure specifiche che sapessero approfondire ed estirpare con tutti i mezzi possibili ogni forma di eresia. I tribunali dell’Inquisizione durante il Trecento si diffusero in tutta Europa. Ma non solo: per i Cattolici che denunciavano gli Eretici erano previste indulgenze.

In una lettera inviata da Papa Pio V a Filippo II di Spagna si legge: “Riconciliarsi mai: non mai pietà; sterminate chi si sottomette, e sterminate chi resiste; perseguitate a oltranza, uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purché sia vendicato il Signore.” Inoltre i Giudici facevano pagare ai familiari degli accusati una tassa per le feroci torture inflitte alle vittime. Servivano per coprire le spese dall’incarcerazione all’esecuzione dell’imputato. Questo determinava il subitaneo allontanamento da parte dei familiari. La vittima era lasciata completamente alla mercè degli aguzzini.

IL PROCESSO A MATTEUCCIA

Ben trenta furono i capi di imputazione contro Matteuccia e non solo la donna era risultata rea confessa, ma era stata anche riconosciuta “colpevole di aver svolto la sua attività criminosa in maniera continuata e aggravata”.

Si legge dai Verbali del processo, conservati ancora oggi nella Biblioteca di Todi, che “Inoltre non contenta delle cose suddette, ma aggiungendo male a male, istigata da spirito diabolico, consigliò svariate volte agli spiritati, ovverosia succubi di fantasmi che si recavano da lei per rimedio, di procurarsi un osso pagano, ossia di sepolti senza battesimo, corpi di annegati per ricavarne grasso con cui, dopo aver cotto le carni, creare un liquore”. Sempre dai Verbali si legge: “Alla Matteuccia fu dato e assegnato un certo termine, già scaduto, per presentare qualunque difesa per le accuse suddette; e nulla la stessa fece né altri per lei per queste cose né per le altre cose.”

La donna non ebbe mai la possibilità di redimere la propria immagine, di spiegare il suo desiderio di conoscenza. Fu zittita con torture inimmaginabili.

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E OGGI…

La storia di Matteuccia da Todi potrebbe essere raccontata ancora oggi, quando nel silenzio una donna viene marchiata e cancellata, solo per il fatto di essere donna.

IL PREMIO LETTERARIO

Matteuccia da Todi e il Premio Anna Maria Mozzoni a Rescaldina

 

Dal processo alle streghe del 1630 di Spigno Monferrato un concorso letterario ricordando Matteuccia da Todi

 

Matteuccia da Todi, la storia del suo martirio terza classificata ad Ascoli Piceno

LA FONTE STORICA SUL SITO DELLA REGIONE UMBRIA

Goodmornigumbria, la strega Matteuccia

IL BLOG CHE RACCONTA LA SUA STORIA

Antonio Santantoni: “Di quella pira l’orrendo fuoco”