Le nostre nonne contadine sempre con il grembiule nero del lutto
35 anni fa, il 4 ottobre 1986, moriva l’ultima delle sei sorelle Carrara di Amora Bassa, testimoni del sacrificio dei loro 4 fratelli Combattenti e Caduti della Grande Guerra. Era mia nonna Angelina.
Dal quel lontano 1916, in cui cadde il primo fratello a soli 20 anni, il giovane alpino Fermo Antonio, mia nonna indossò sempre il vestito nero del lutto. Lei e le sue sorelle dedicarono ogni istante alla memoria dei loro fratelli mai più ritornati a casa. Uno per ogni anno di guerra. Nel 1919 la morte improvvisa e devastante di papà angelo, sopraffatto dal dolore. Qualche anno più tardi l’agonia e la dolorosissima morte del fratello primogenito, il grande alpino sergente Elia. quel grembiule nero cambiava solo forma. Più spento e sciupato per l’uso di tutti i giorni, di cotone pesante e spesso. Più lucido e liscio, con i bottoni rotondi, per le feste e le occasioni importanti. Al mio matrimonio, al battesimo del mio bambino… un Nero perenne. Un nero lutto. Solo gli occhi luccicanti raccontavano e sospiravano.
Ho avuto due nonne eccezionali nella loro sconosciuta e umile storia. Accomunate dal nero del lutto, quel grembiule indossato come un sudario e una preghiera. una mai conosciuta, Rachele marinelli, morta a soli 49 anni consumata da ben 11 gravidanze e dalla morte di 3 figlioletti in tenerissima età.
l’altra, Angelina Carrara, morta a 94, quasi un secolo di storia. Entrambe amate, entrambe le mie ispiratrici di vita e di storie, entrambe nel mio cuore per sempre come fonte di saggezza e vera testimonianza.
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