“Caro bambino dalle scarpette rosse…”

Scarpette Rosse di J.Lussu

La Shoah vista dai bambini

COMMENTI ALLA POESIA DI J.LUSSU “SCARPETTE ROSSE” A BUCHENWALD

“Caro bambino dalle scarpette rosse…”

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http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/un_paio_di_scarpette.htm

Caro bambino dalle scarpette rosse,

immagino il tuo sorriso, la tua spensieratezza,

quando, con le tue scarpette rosse,

correvi e giocavi a nascondino,

quando, come un piccolo passerotto,

giocavi ed amavi la Vita,

quando sorridevi nei giorni di sole

e quando ti domandavi perché piovesse.

Ma ora su quei prati rimane solo la scia dei tuoi passi

e delle tue risate sbarazzine, solo il ricordo,

un triste ricordo negli occhi della gente…

Ora invece corri nel cielo

e giochi ancora come prima, è tutto come prima,

sei solo partito per un posto infinito,

e noi siamo ancora qui, ad aspettare il tuo ritorno.

Forse quel giorno non arriverà mai,

e noi continueremo, fino alla fine della nostra Vita,

che ora sembra non aver più senso senza te,

ad aspettarti.

Tu sei morto solo in carne ed ossa,

ma nei nostri cuori rimarrai vivo, per sempre.

(Lisa, classe quinta Scuola Primaria “Ghislanzoni” Pradalunga Bergamo, 24 gennaio 2013)

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Scarpette rosse…

Caro bambino dalle scarpette rosse,

immagino la tua felicità

quando correvi nel prato e giocavi con le tue scarpette.

Immagino il momento in cui

ti hanno trascinato, strappato i vestiti

tra grida infrante.

Immagino  il tuo dolore quando hai perso la vita

e i pianti tristi che si spargevano per tutto il mondo.

Il fumo che saliva

esprimeva voci

che ancora adesso sentiamo nel cuore.

(Lorenzo, classe quinta Scuola Primaria “Ghislanzoni” Pradalunga Bergamo, 24 gennaio 2013)

 ◊

Caro bambino dalle scarpette rosse,

quanto adorerei vederti,

non so che occhi avevi

ma so che il tuo cuore ancora batte,

batte fortissimo da sentirlo in tutto il mondo,

so anche che giocavi e ti divertivi nei prati verdi e fioriti,

immagino anche la tua casetta piccola fatta di legno,

dove accanto c’è un laghetto e tu immergi i tuoi piedini,

quanto adorerei vederti,

ma tu sei morto a Buchenwald.

(Elisa, classe quinta Scuola Primaria “Ghislanzoni” Pradalunga Bergamo, 24 gennaio 2013)

Qui altre poesie e lettere ad Anna Frank dagli alunni della Scuola Primaria:

I Bambini e la Shoah

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http://logga.me/squilibri2/2010/01/

LA MIA TESTIMONIANZA

http://www.aphorism.it/aurora_cantini/racconti/ai_cancelli_di_dachau_27_gennaio_giorno_della_me/

Se questo è un uomo, Primo Levi
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I bambini dei campi di concentramento
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Scarpette rosse di J.Lussu
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