La “gigantessa del Tirolo”, la ragazza che voleva solo vivere nel suo maso di montagna

La “gigantessa del Tirolo”, la ragazza che voleva solo vivere nel suo maso in montagna

La gigantessa del Tirolo davanti al maso della sua famiglia a Ridanna

Cercavo la miniera più alta d’Europa, quella dal sistema di trasporto a cielo aperto più lungo al mondo. Quella di Monteneve in località Masseria Val Ridanna, una delle più piccole valli alpine, lunga solo 18 chilometri, a nord ovest di Vipiteno. L’ho trovata.

La miniera di Val Ridanna

Ma ho anche trovato la “gigantessa del Tirolo“. Si chiamava Maria Fassnauer. Era considerata la donna più alta della sua epoca, con i suoi 2 metri e 27 centimetri per 172 kg di peso. Nacque nel 1879 in un poverissimo maso di Ridanna, uno dei paesini della valle, all’epoca sotto il dominio austroungarico.

La casa dove nacque Maria Fassnauer a Ridanna

Fin da subito ci si accorse che quella bambina aveva qualcosa che non andava. Cresceva. Cresceva a dismisura. In realtà era affetta da un tumore all’ipofisi, che comporta una continua produzione dell’ormone della crescita. La sua conseguenza fu il gigantismo. Segnata a dito dai compaesani, bersaglio di denigrazione e bullismo, suscitava curiosità e sbigottimento. In tanti salivano apposta per vedere la bambina gigante.

Per Maria era sempre un profondo dolore quegli sguardi acuti e pungenti che la trapassavano. Eppure aveva una profonda dolcezza nel cuore che si manifestava nel desiderio di aiutare in tutti i modi possibili  la sua famiglia. anche i genitori le volevano bene, e cercavano di proteggerla come meglio potevano. La piccola Maria era considerata una ragazza forzuta, potente. In realtà aveva una salute delicatissima, le ossa fragili, la schiena curva, il respiro debole. Quando ebbe circa 18 anni cominciarono ad arrivare giornalisti e fotografi, che volevano sapere come fosse la vita di una “gigantessa”. Venne contattata anche da numerosi impresari e proprietari di baracconi da circo, che dietro una considerevole somma di denaro, le chiesero di mostrarsi in pubblico come fenomeno da baraccone nei circhi. La famiglia rifiutò sempre.

Aurora Cantini accanto alle statue in legno che raffigurano Maria Fassnauer e i suoi genitori a Ridanna

Ma Maria non viveva sulle nuvole, si rendeva conto della difficile, anzi, difficilissima situazione economica in casa, con altri cinque fratellini da sfamare e il campo da lavorare. Scelse il sacrificio più grande. Accettò  di diventare fenomeno di attrazione di un circo in tour.  Per 13 anni girò ogni angolo d’Europa, lasciandosi scrutare da sguardi morbosi e insistenti, mostrandosi nelle sue azioni quotidiane, normali, ma che per “Mariedl” erano vere e proprie imprese. Fu “oggetto di esposizione” alla Mostra Universale di Bruxelles e venne perfino ricevuta alla corte di Francesco Giuseppe. Ogni soldo guadagnato era per la famiglia, di cui sentiva enorme nostalgia. Grazie a uno dei fratelli si tenne sempre in contatto con la famiglia, e la sua gioia era sapere che a casa, grazie ai soldi che inviava regolarmente, stavano bene.

Alcuni libri che raccontano la storia della gigntessa del Tirolo

Quando non ce la fece più a reggere la solitudine, ritornò al suo maso, dove morì nel 1917, a 38 anni, circondata dai suoi genitori e dai fratelli. Oggi all’esterno della sua casa di famiglia un gruppo statuario la ritrae in mezzo ai genitori. Toccante e struggente storia di semplice bontà e speranza.

2 Risposte a “La “gigantessa del Tirolo”, la ragazza che voleva solo vivere nel suo maso di montagna”

  1. Cara Aurora anche noi siamo stati in Val Ridanna ed abbiamo visitato le miniere e conosciuto la storia toccante della gigantessa.
    Quanto storie nascondono le nostre valli e tu sei sempre attenta a farcele conoscere!
    Grazie
    Con stima
    Luciana

    1. Che meraviglia questa accomunanza di epserienze, Luciana!
      Entrambe a suggello di una amicizia decennale e di un legame profondo con la montagna, con le valli, con le loro genti!
      Aurora

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