Il Romancero Gitano di Federico Garcia Lorca nel 120° della nascita

Il Romancero Gitano di Federico Garcia Lorca nel 120° della nascita

a cura della dottoressa Maria Grazia Vismara, laureata in letteratura spagnola

Voce narrante poetessa Aurora Cantini

Locandina dell’evento celebrativo a Selvino per il 120° della nascita di Federico Garcia Lorca

Federico del Sagrado Corazon de Jesus Garcia Lorca nasce il 5 giugno 1898 a Fuente Vaqueros a 18 km da Granada da Federico Garcia Rodriguez, ricco proprietario terriero (era coltivatore di barbabietola da zucchero) e da Vicenta Lorca Romero, insegnante elementare, seconda moglie del padre.

Federico sin da bambino dimostra una gran vivacità intellettuale ed una passione per la musica che coltiverà per tutta la vita. Già a due anni apprese diverse canzoni popolari e più tardi imparerà a suonare il pianoforte e la chitarra. Su insistenza del padre frequenta dal 1914 al 1917 la facoltà di Diritto all’Università di Granada, laureandosi nel 1927. Ma la sua vocazione gira impetuosamente verso la letteratura. Gira il mondo, scrive opere teatrali, rappresentate con successo. Nel 1936 Federico appoggia pubblicamente il Fronte Popolare e firma assieme a Rafael Alberti e ad altri trecento intellettuali spagnoli, un manifesto di sostegno al Frente Popular. Pochi mesi dopo il generale Franco scatena la guerra civile spagnola e l’Andalusia è la prima regione a cadere: molte le esecuzioni di massa contro gli esponenti della sinistra. Anche se Garcia Lorca non è propriamente un politico, è comunque associabile al movimento libertario e progressista perché è un intellettuale, un omosessuale, un poeta, dunque “pericoloso”.

Il fascismo acquista forza e le ostilità nei confronti di Federico crescono. Il 13 giugno si reca a Granada a trovare la propria famiglia. E’ molto inquieto. Nei giorni immediatamente successivi si produce il golpe militare e inizia la repressione più brutale di tutta la zona con più di 1000 vittime. Federico ripara in casa di amici. Ma  viene arrestato. Sia gli amici, sia il padre di Federico si adoperano per ottenere la sua scarcerazione, ma Federico viene accusato di appoggiare il fronte popolare, di essere di sinistra e di essere omosessuale. Il 18 agosto viene portato con altri 3 prigionieri (due toreri e un insegnante elementare) a Viznar, un paesino andaluso, e nei pressi di un olivo vengono fucilati alle spalle. La sua morte commuove il mondo intero. Le vere circostanze che accompagnarono la sua morte continuano ad essere un mistero. Il suo corpo non è mai stato ritrovato.

La poetessa Aurora Cantini e la dottoressa Maria Grazia Vismara durante la conferenza su Federico Garcia Lorca a Selvino, 25 agosto 2018

IL ROMANCERO GITANO

Il Romancero Gitano

L’Andalusia è il grande amore di Federico Garcia Lorca che parla così della sua terra nel suo Romacero Gitano: “ il libro, nel suo complesso, seppure si chiama gitano, è il poema dell’Andalusia; e lo chiamo gitano perché il gitano è quanto di più alto, di più profondo e di più aristocratico vi è nel mio Paese, quanto di più rappresentativo del suo mondo, ciò che conserva la brace, il sangue e l’alfabeto della verità andalusa e universale (..) Un libro in cui è appena accennata l’Andalusia che si vede, ma dove è vibrante quella che non si vede… un libro anti-pittoresco, anti-folclorico, anti-flamenco… dove non c’è altro che un personaggio grande e oscuro come un cielo d’estate, un solo personaggio che è la Pena che filtra nel midollo delle ossa e nella linfa degli alberi e che non ha nulla a che vedere con la malinconia né con la nostalgia né con nessuna affiliazione o sofferenza dell’animo, che è un sentimento più celeste che terreno; pena andalusa che è una lotta dell’intelligenza amorosa con il mistero che la circonda e che non può comprendere. Il romance tipico era stato sempre una narrazione ed era proprio questa narratività che dava fascino alla sua fisionomia perché quando diventava lirico, senza l’eco di un aneddoto, si trasformava in canzone. Ho voluto fondere il romance narrativo con quello lirico senza che perdessero nessuna delle loro qualità.” Lorca vuole convertire in mito la sensibilità gitano andalusa e raggiunge la massima poetizzazione dell’universo gitano. I luoghi assumono significati simbolici che alludono a stati d’animo e a volte diventano un presagio per una realtà trasfigurata.

Un momento della Conferenza su Federico Garcia Lorca a Selvino per i l120° della sua nascita. Sul maxischermo un’immagine dell’Andalusia

Nel Romancero che è una raccolta di romances -romanze- il linguaggio è originale, discreto, evocatore e immaginativo. I temi centrali e quasi ossessivi dell’opera di Lorca sono l’amore, ildesiderio, la passione e la morte violenta, che a loro volta sono aspetti che segnano anche la sua vita. Tanto la poesia come anche il teatro e la prosa si alimentano di queste ossessioni, essendo l’asse centrale della sua frustrazione.

Federico Garcia Lorca

D’accordo con il suo gusto per gli elementi tradizionali, Lorca utilizza frequentemente simboli nella sua poesia. Sono simboli centrali in Lorca. La luna è il simbolo più frequente. Il suo significato più usato è quello della morte, ma può anche simbolizzare l’erotismo, la fecondità, la sterilità o la bellezza l’acqua. Quando scorre è simbolo di vitalità. Quando è stagnante rappresenta la morte. Il sangue rappresenta la vita, ma il sangue sparso è la morte. Il cavallo (e il suo cavaliere) è molto presente in tutta la sua opera portando con sé sempre valori di morte anche se a volte rappresenta la vita e l’eroismo maschile. I metalli hanno valore di morte. I metalli appaiono sotto forma di armi bianche che portano sempre tragedie. Nonostante Lorca assimili senza problemi le novità letterarie della sua epoca, la sua opera letteraria è piena di elementi tradizionali che dimostrano anche la sua cultura letteraria.

La musica e i canti sono presenze costanti nella sua poesia. L’ammirazione per la sua opera si deve essenzialmente alla intensità emozionale e alla brillantezza delle metafore. Pochi sono i poeti che ci trasportano in una maniera così diretta a quello che Lorca descrisse come: “l’oscura radice del grido”.

Il pubblico presente alla conferenza su Federico Garcia Lorca a Selvino. 25 agosto 2018

Tre sono le romanze più famose. La romanza della luna luna. La romanza della Pena Negra. La Ballata della Guardia Civil.