Il Garibaldi d’Iseo

Il Garibaldi d’Iseo

La statua di Garibaldi a Iseo

Ad Iseo il fascino del lungolago è sublime. Raccolto in uno scrigno di bellezza che si specchia nell’acqua, la piccola cittadina si offre al turista con semplice ma elegante armonia. La passeggiata è agile e snella, induce alla gioia. Camminare nei suoi vicoletti è come ritornare bambini e vivere un’avventura dolcissima, senza la paura di perdersi. Perché ogni stradina porta sempre al viale del lungolago, viale Marconi, e l’azzurro del cielo si mescola a quello dell’acqua, creando un velo di leggera nuvola.

Iseo e Monte Isola

Ed ecco il monumento per eccellenza simbolo di Iseo: la statua di Garibaldi. Una statua particolare. Sappiamo tutti bene che di monumenti a Garibaldi in Italia ce ne sono a centinaia. Pressoché ogni comune ha intitolato almeno una via all’eroe dei due mondi. Ma questa è particolare. Per la prima volta il Generale viene ritratto a piedi, senza il fedele cavallo. Inoltre la scultura poggia su un basamento ricoperto di muschio, quasi uno sperone di roccia in miniatura. Inoltre è il primo monumento realizzato subito dopo la sua morte, avvenuta a Caprera il 2 giugno 1882.

Aurora Cantini davanti alla statua di Garibaldi a Iseo

Riporto quanto scritto sul portale ufficiale di Iseo CIRCA IL contesto in cui scaturì l’idea di un Monumento a Garibaldi: “Nel dare notizia (della morte), la “Provincia di Brescia” invitava le Amministrazioni Comunali della Provincia a raccogliere fondi per l’erezione di un monumento in Iseo all’Eroe dei Due Mondi. (Nel contempo il Consiglio Comunale di Iseo, decideva di nominare il Giardino dei Platani a Garibaldi (fino ad allora “Prat dei Frà”. In un primo momento si pensò di erigere il monumento in piazza Salmister, poi si scelse piazza del Mercato, oggi piazza Giuseppe Garibaldi. Si costituì una “Commissione del Monumento” che incaricò di realizzare l’opera allo scultore veronese Pietro Bordini.

Da “L’Arena di Verona” (l’articolo sullo stesso argomento): “Fummo stamane a vedere la statua di Garibaldi fatta dal nostro Bordini pel monumento ad Iseo. È una figura alta 3 metri e scolpita nel marmo di Carrara di seconda qualità. La testa è la sola parte veramente finita nel monumento ed è meravigliosamente bella. Da quella traspira la dolcezza caratteristica del volto di Garibaldi, mentre negli occhi vi è un lampo di ardimento e di penetrazione che può dirsi una vera trovata. I capelli radi al sommo del capo cadono inanellati fino al collo e la barba a riccioli, incorniciata la bocca aperta a parlare. Tutto l’atteggiamento della persona è artistico e indovinato”.

Con grande sollecitudine fu innalzata la statua. Fissato il giorno dell’inaugurazione l’11 Novembre 1883. Quel giorno “La Provincia di Brescia” in prima pagina pubblicava: “Iseo, fu uno dei primi paesi della nostra provincia nel quale Garibaldi sbarcò nel 1859 e dove ebbe le più calorose ed entusiastiche acclamazioni di un popolo libero risorto come un prodigio a libertà. Iseo, nei cacciatori delle Alpi, nella immortale legione dei Mille, nei volontari del 1866, nei ribelli di Mentana diede numerosi i suoi e non poteva alla morte dell’eroe non sentire una profonda emozione di dolore, un desiderio vivissimo di esternare nella memoria del grande capitano anche quella del valore dei suoi volontari. L’idea, quindi di un monumento a Garibaldi sorse spontanea in quella popolazione, fu pensiero di tutti e venne in poco più di un anno attuata, compiuta. La statua è opera del bravo scultore Bordini di Verona che fu tra i concorrenti anche per il monumento equestre della nostra città, ed è giovane di sicuro avvenire. La statua s’erge sopra un piedistallo che rappresenta una roccia; il monumento è posto nella piazza maggiore di Iseo.”

L’11 Novembre l’inaugurazione del monumento. La sera prima, un gran numero di prestigiosi ospiti giunsero ad Iseo. Il “Circolo Operaio” nato da un anno, in occasione della festa, inaugura la bandiera ricamata e offerta dalle operaie. La cerimonia si fece nel Teatro Comunale sul poggio dove sorge il castello Oldofredi. Sul palco appositamente decorato sedevano il Sindaco Vacchelli, il Presidente FerrariGabriele Rosa, il Deputato Bonardi.

La manifestazione terminò con un rinfresco nelle sale del circolo. L’inaugurazione ebbe luogo alle 15. Erano presenti: 15 Società Operaie, 10 Municipi e varie personalità di tutta la Lombardia; prestavano servizio 4 bande. 20 bandiere circondavano il monumento; parlò il Sindaco Vacchelli e quindi lesse lettere di Giuseppe Zanardelli, di seguito orinò lo scoprimento del monumento. Indescrivibili applausi e ovazioni allo scultore Bordini. Gabriele Rosa fece un eloquente discorso di inaugurazione in nome del Comitato Promotore. Ebbe poi luogo un convivio per 320 persone che si svolse nel “Mercato dei Grani” (l’attuale Municipio).” (fonte citata, portale di Iseo)

La targa posta dal Comune di Iseo alla base del monumento a Garibaldi in occasione del centenario della sua morte
Scorcio del porto di Iseo con il lungo lago e in lontananza  il busto dedicato al patriota risorgimentale Gabriele Rosa

Molto conosciuto a Iseo è anche Gabriele Rosa, patriota risorgimentale nato nel 1812 e morto nel 1897 e ricordato soprattutto per la sua prigionia durata tre anni nella famigerata Fortezza dello Spielberg, nella Repubblica Ceca. Fu lui che ebbe il compito di fare il discorso di inaugurazione del monumento a Garibaldi l’11 novembre 1883. Ma anche Gabriele Rosa ebbe il suo monumento, scolpito dall’artista romano Ettore Ferrari ed inaugurato nel 1912.

In ogni caso Iseo fu una delle prime città ad essere liberate dalle truppe garibaldine nell’estate del 1859. Significativo che la maggior parte dei patrioti fosse di ceppo bergamasco. Io stessa, come discendente di un garibaldino, Silvestro Cantini, posso immaginare che tra i tanti giovani entusiasti e spavaldi quel giorno ci fosse anche lui, a passeggio sul lungolago tra il tripudio della folla festante. Il mio giovane antenato, nato nel minuscolo paesino di amora, montagne bergamasche, nel 1859 aveva solo 17 anni. Chissà cosa provò nell’assaporare per la prima volta, lui che aveva visto fino a quel momento soltanto paesaggi di montagna, la dolcezza di lago. Morì a soli 52 anni nel 1895.

Oltre a vivere la memoria del nostro glorioso Risorgimento,  si può terminare la giornata ad Iseo assaporandolo nei suoi mille scorci caratteristici. Senza dimenticare la tappa obbligata in traghetto a Monte Isola, vera gemmma di lago.

Villa in stile liberty che si affaccia sull’acqua
Castello di Oldofredi, Iseo
Il Castello di Oldofredi, Iseo
Relax su una panchina a Monte Isola, con veduta sulla piccola isola di Loreto