Il borgo di Cervo, un sogno sull’azzurro del mar Ligure

Il borgo di Cervo, un sogno sull’azzurro del mar Ligure

Cervo visto dalla spiaggia, foto di Oscar Carrara

L’incantevole borgo di Cervo, uno dei borghi più belli ed antichi della Liguria, ha una particolarità unica e irripetibile. Oltre a essere uno scrigno appollaiato sull’azzurro terso che si fonde tra cielo e mare, è completamente visitabile in salita. Una agevole mulattiera ben indicata si apre dalla parte bassa, a livello della via Aurelia, giungendo da Savona. Si  imbocca un’arcata e subito si è proiettati indietro nel tempo. Casette e finestrelle, portoncini e batacchi. Scalini e sedili, terrazzini e belvedere, androni ombrosi e tendine decorate, secolari alberi e piccoli giardinetti tra le ringhere sospese. Si sale, si sosta rapiti e sognanti ad osservare questo mondo in miniatura. Uno scrigno, un paese da bambola. Quasi un regno di fate. Vicoletti acciottolati e decorate piazzette.

vicoletto di Cervo, foto di Oscar Carrara

E’ il luogo dell’anima. Il luogo dove nasce Poesia e lo sguardo si sospende sul battito del cuore.

In basso, molto in basso, il luccicare argenteo del mar Ligure che si infrange dolcemente sulla spiaggia di ciottoli. Un infrangersi attuttito, quasi restio, in punta di piedi. Per non disturbare.

Salendo la vita ci accoglie con i suoi profumi e sapori. Botteghe antiche ma tenute bene, negozietti di artiginato pregiato e particolare. Piccoli bazar quasi opere d’arte.

A Cervo l’Associazione Culturale ProArte è il canto pulsante della Poesia. Un gruppo di tenaci appassionati di cultura, e innamorati del proprio borgo e della terra di Liguria. A Cervo sono stati ospiti poeti e scrittori, artisti e pittori.

Androne di Cervo, foto di Oscar Carrara

A metà salita si apre la splendida piazza sospesa con la maestosa Cattedrale di San Giovanni Battista, che sembra venire giù, ma resta su. Attaccata al cielo.

È il cuore di Cervo. Ogni salita, ogni curva, ogni vicoletto, imboccato a caso, condurrà inevitabilmente al sagrato della chiesa. È detta anche chiesa “dei corallini” perché costruita con i fondi dei pescatori di coralli che si immergevano tra la Corsica e la Sardegna. La facciata è molto particolare, concava, forma quasi un arco scenografico sul mare. Venne costruita tra il 1686 e l’inizio del 1700. Anche il Campanile è un gioiello unico. Sembra un faro a guida del mondo.

Facciata concava della chiesa di Cervo, foto di Oscar Carrara
Campanile di Cervo, foto di Oscar Carrara

Il sagrato è una finestra che si apre tra i secolari palazzi e le nuvole bianche di spuma e gocce. In estate fiorisce il Festival Internazionale di Musica da camera. Un evento che si ripete dal 1964 proprio su sagrato unico e soavemente acustico.

Continuando il dedalo di viottoli si approda sul pianoro. Il pianoro del Castello. Un baluardo imponente, fiero e vertiginoso.

Poi si ridiscende svoltando a destra, a sinistra, e poi ancora, passando sotto un’arcata, un balconcino, un cortiletto, un acciottolato. Arcate e portici riparati, scalette e balzelli secolari. Scalinate morbide e agevoli. Giù, giù. A caracollare fino al mare.

Scalette a Cervo, foto di Oscar Carrara
Passaggio sotto i portici a Cervo, foto di Oscar Carrara