… E’ dentro di noi un fanciullino…”
a Bergamo il Concorso poetico interscolastico provinciale
per dipingere il mondo con gli occhi dello stupore
Organizzato dal
Liceo Scientifico Statale “Filippo Lussana”
Con il sostegno del Rotary Club Bergamo Sud
XV Edizione
Il concorso, a tema libero, aperto a tutti gli studenti, genitori, docenti e personale ATA di tutte le scuole superiori di Bergamo e provincia, “ha lo scopo di sollecitare e promuovere la conoscenza e la pratica della scrittura in versi come atto creativo di comunicazione, di espressione e di rielaborazione delle proprie esperienze” come si legge sul sito dell’Istituto.
Premiazione
Venerdì 5 giugno ore 16
presso la Sala Convegni Della Regione Lombardia di Bergamo
Via XX Settembre
La premiazione
IL FANCIULLINO
“È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi
ma lagrime ancora e tripudi suoi”
PassioneLetteratura: è dentro di noi un fanciullino
Il tema del fanciullino è il punto centrale di un’opera di Giovanni Pascoli scritta agli inizi del 1900, con la quale il grande poeta parla al cuore dell’uomo di ogni tempo e di ogni luogo, in un sussurro quasi bambino, affinché impari a guardare il mondo attraverso lo stupore dell’innocenza.
Ed è stato proprio il primo verso dell’opera a offrire il titolo al concorso: un legame che unisce studenti, genitori e insegnanti attraverso il cuore vivo e pulsante della Poesia, la sola chiave che può aprire il cuore dell’umanità e portare ali per volare oltre il silenzio, piedi per viaggiare oltre i muri, mani per abbracciare oltre l’odio. Poesia come luce in una stanza vuota, come parola nel mare dei rumori, calore nel freddo della solitudine.
Si legge su wikipedia: “È dunque una voce nascosta nel profondo di ciascun uomo, che si pone in contatto con il mondo attraverso l’immaginazione e la sensibilità (tipiche dei poeti). In tal modo, scopre aspetti nuovi e misteriosi, che “sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione”. Come un nuovo Adamo, “mette il nome a tutto ciò che vede e sente”, ovvero è in grado di conoscere in modo autentico ciò che lo circonda, meglio di quanto possa fare l’uomo adulto, col suo raziocinio. Infatti, continua Pascoli, “l’uomo dei nostri tempi sa più che quello dei tempi scorsi, e, a mano a mano che si risale, molto più e sempre più. I primi uomini non sapevano niente; sapevano quello che sai tu, fanciullo”. La voce interiore del fanciullino dà vita alla poesia, nella quale dunque il linguaggio cercherà di esprimere un mondo che si lascia afferrare dall’intuizione e non dal ragionamento.
La poesia, secondo Pascoli, non deve proporsi uno scopo morale o educativo; tuttavia egli afferma: “la poesia, in quanto è poesia, la poesia senza aggettivo, ha una suprema utilità morale e sociale”, perché fa riconoscere la bellezza anche in cose umili e vicine, placando “l’instancabile desiderio” e appagando un’ansia di felicità destinata altrimenti a restare vana.”
I Classici Italiani: Il Fanciullino, di Giovanni Pascoli
LA FOTOGALLERY DELL’EVENTO