DONNE DI BOSNIA, in poesia l’assedio di Sarajevo del 6 aprile 1992

DONNE DI BOSNIA,

in poesia l’assedio di Sarajevo del 6 aprile 1992

(Aur Cant, dal libro Nel migrar dei giorni 2000)

copertina 2° libro di poesie NEL MIGRAR DEI GIORNI 2000

L’ASSEDIO DI SARAJEVO

6 Aprile 1992: così a Sarajevo iniziò l’assedio lungo 43 mesi. Non si poteva uscire, nè entrare, non c’era cibo, acqua, luce e gas, solo bombe.  Sarajevo, capitale della Bosnia,  contò i propri morti: 11.541, oltre 50.000 feriti e mutilati, dilaniati dalle bombe serbe cadute sulla città con una media di 330 al giorno. Il 6 aprile 1992 la Comunità europea e gli USA riconobbero l’indipendenza della Bosnia dalla Jugoslavia, ma quel 6 aprile divenne l’inizio dell’assedio di Sarajevo e della guerra in Bosnia. La capitale venne stretta in un cerchio che si allargava sulle colline intorno per circa 62 chilometri. Gli assedianti controllavano anche i convogli di aiuti umanitari scortati dai Caschi Blu, cercando di prendere la città per fame e per freddo, quasi in una cronaca medievale, seminando terrore. Gli abitanti della città riusciranno solo nell’estate 1993 a fare una breccia nel muro di sangue e terrore, scavando un tunnel sotto la pista dell’aeroporto.

Eppure Sarajevo era viva, resisteva, parlava al mondo attraverso le sue preghiere, le sue poesie, le sue canzoni, le sue storie di donne, di bambini, di ragazzi innamorati, lanciando un ponte di cuori oltre la barriera delle notti illuminate da luci di morte. Ogni giorno una promessa: Sarajevo sarebbe tornata a essere se stessa.

Oggi restano più di 30.000 invalidi, 30.000 bambini orfani, centinaia di donne stuprate, migliaia di profughi, come quelli di Srebrenica, o di quelli mai più ritornati. Restano i fiori, ormai scoloriti, che i ragazzi disegnavano attorno ai buchi delle granate, sull’asfalto. Ma se chiedi oggi ai ragazzi qualcosa sulla guerra di Bosnia, ti rispondono: “Quale guerra?”

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UNA POESIA PER LE DONNE DI BOSNIA

Un grande onore per la sottoscritta vedere che la mia poesia “Donne di Bosnia”, è stata pubblicata su questo sito dedicato alla tragedia della Ex Jugoslavia, alle migliaia di donne e bambini che hanno perso il calore del sole. Sono una semplice poetessa, catturo sulla carta le emozioni del vivere, ho ottenuto il mio scopo: rendere visibili i tanti pallidi volti degli Innocenti di Bosnia.