Cos’era “Sciesopoli” e cosa rappresentò per l’Altopiano di Selvino Aviatico?

Cartolina d'epoca di "Sciesopoli" Selvino, di Giuseppe Pino Bertocchi

Cos’era “Sciesopoli”

e cosa rappresentò per l’Altopiano di Selvino Aviatico?

La Sciesopoli oggi
La Sciesopoli oggi

Si parla ancora molto della “Sciesopoli” di Selvino, grazie anche al Reportage proposto su Rai1 nelle scorse settimane, ma grazie soprattutto alla Petizione per salvarla che sta raggiungendo adesioni altissime, quasi ottomila firme. Proprio nei giorni scorsi lo storico Marco Cavallarin ha incontrato gli altri Referenti al Percorso “Sciesopoli, perché duri la Memoria” ed è lo stesso Cavallarin a relazionare l’esito dell’incontro, il testo integrale visibile su Perché duri la Memoria di Sciesopoli di Selvino:

“Il 17 novembre abbiamo avuto, a Selvino, un lungo incontro con il Sindaco Diego Bertocchi, e gli amministratori Paolo Carrara (v. sindaco), Simona Murero e Laura Grigis. Con Marco Cavallarin erano Enrico Grisanti e Patrizia Ottolenghi. Dagli Stati Uniti Miriam Bisk (del comitato Nord America per Sciesopoli) ha partecipato alla preparazione dell’incontro. All’ordine del giorno era la messa a punto di un piano di lavoro per la salvaguardia della Memoria di Sciesopoli ebraica (1945-1948).
Si è verificata una perfetta intesa tra la Petizione (che ha ormai più di 8.000 firme) e gli amministratori selvinesi. Salvare la Memoria di Sciesopoli è un modo per contribuire al futuro di Selvino. Selvino possiede tutte le carte in regola per la realizzazione di un’opera di fondamentale importanza storica, civile e di memoria, anche nella prospettiva della valorizzazione delle valli e della memoria, che sono tra gli obiettivi della Regione Lombardia e di Expo 2015.
Ricorre nel 2015 il 70° anniversario di Sciesopoli ebraica. Si è concordato sulla necessità di realizzare per quella data alcuni obiettivi, anche in vista che l’occasione vedrà arrivare a Selvino da tutto il mondo centinaia di ex Bambini di Selvino, loro discendenti e familiari.
Obiettivi principali da realizzare entro l’estate 2015 sono:
– realizzazione del Memoriale dei “Bambini di Selvino”;
– organizzazione dell’incontro degli ex “Bambini di Selvino”.
Tali obiettivi possono essere parte del programma di Expo 2015 e andranno realizzati con la collaborazione della Regione Lombardia. Essa deve acquisire il ruolo di sostenitore di questo percorso e collaborare, insieme al Comune, alla Petizione, e agli organismi per la progettazione e la tutela del territorio, alla salvaguardia della Memoria di Sciesopoli ebraica, aderendo all’invito espresso dalla petizione internazionale per il Memoriale, e in memoria dell’abnegazione della gente lombarda e la sua accoglienza.” (brano tratto dalla relazione di Marco Cavallarin)

Angolo Rosso
Angolo Rosso

IL VIDEO DEL TG1 DELL’ 8 NOVEMBRE 2014

Sciesopoli, il miracolo dimenticato

Cartolina d'epoca di "Sciesopoli" Selvino, di Giuseppe Pino Bertocchi
Cartolina d’epoca di “Sciesopoli” Selvino, di Giuseppe Pino Bertocchi

LE PAROLE DI ALESSANDRA FACCHINETTI

PER L’ARTICOLO  LA STORIA DELLA SCIESOPOLI

“Sorta in epoca fascista per offrire alle nuove generazioni la possibilità di respirare aria salubre e “fortificare il corpo, la mente e lo spirito” divenne, al termine della Seconda Guerra Mondiale, “Colonia Ebraica” (uno dei maggiori orfanotrofi d’Europa), al fine di offrire ospitalità e rifugio a circa 800 bambini ebrei orfani sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti.

Risorse nuovamente in estate come “Colonia elioterapica” mentre da ottobre a maggio divenne “Stazione climatica scolastica di montagna” per i bambini disagiati e con difficoltà economiche e tale rimase sino all’avvento degli anni ’80, quando cambiò nuovamente funzione sopravvivendo, con alterne vicende, sino alla chiusura definitiva, avvenuta a fine estate del 1985.

Dell’epopea di Sciesopoli e degli intrecci che si avvicendarono tra i suoi ospiti e la popolazione di Selvino, e del significato, in termini storici, umani ed economici, che la struttura rivestì per 50 anni, ci parla Aurora Cantini attraverso una narrazione ricca e sfaccettata, che si avvale di commoventi testimonianze dirette, nonchè di una nutrita documentazione strorica. Un sentito ringraziamento all’Autrice.”   (Alessandra Facchinetti, Bergamo)                  

IL RITROVAMENTO DELLA TARGA

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