È di nuovo primavera, rifiorire di cuori e di giorni. Sotto la Cornagera gli alberi di ciliegie selvatiche, le “marinelle”, svettano al cielo i loro rami bianchi; il vento porta lontano i petali come fiocchi di un’ultima neve, in una cascata di veli da sposa.
RISVEGLIO IN PROSA…
Un tempo la Primavera apriva gli spensierati mondi di corse e sudore, “a pé nücc” nei prati, a raccogliere narcisi e “martélina” da vendere ai forestieri, inebriati dal loro profumo, gambe al vento, fieno tra i capelli, sere chiare che non lasciavano mai posto al buio. Verso la fine di aprile si rinnovava la magia delle spettacolari fioriture di narcisi selvatici, che ricoprivano come una distesa di stelle i prati dell’Altopiano Selvino Aviatico, in particolare i dintorni del borgo di Predale, sotto Ama.
I bambini ne raccoglievano a bracciate e li disponevano in ordine nei “sòi” o nelle grandi “ramine”, per poi legarli a mazzetti di varie misure, che andavano a vendere ai villeggianti fuori dall’abitato di Selvino, alle prime curve dei tornanti. Era l’unica gita, l’unica avventura; in fila indiana si risaliva il sentiero fino ad Ama in una processione di cherubini, ognuno con i suoi mazzi stretti come un tesoro, in attesa dei primi guadagni: uno piccolo sarebbe valso 50 lire, per poi salire a 100 per quelli più grossi. Tra i ricordi vi era un continuo sbracciarsi per invogliare le auto a fermarsi, la cura con cui disponevano in bell’ordine i narcisi, i richiami: ”Signore, prego, un ricordo della montagna”. In quei giorni tutto era avvolto da un profumo che penetrava nella pelle e rimaneva a lungo, sospeso a ingentilire l’aria e i giovani sogni.
Gentile Signora Aurora Cantini casualmente ho letto il brano di un Suo libro: “Verso la fine di aprile si rinnovava la magia delle spettacolari fioriture di narcisi selvatici, che ricoprivano i prati di Predale come una distesa di stelle”. Un’emozione indicibile. Mi ha riportato alla fine degli anni quaranta quando da Modugno in provincia di Bari sono stato catapulato ad Albino, undicenne apostolino della Scuola Apostolica dei padri Dehoniani. Da Albino, passando per Bondo Petello, si saliva su verso quei prati incantati. Con i narcisi riempivamo la cappella del’istituto che si trasformava in un luogo magico dal profumo inebriante. Grazie per l’emozione. Antonio Massarelli
Tema SeamlessCooking Flavor, sviluppato da Altervista