PACE, una parola di poesia creata dal sorriso

Tramonto nel vento, Aviatico

PACE,

una parola di poesia creata dal sorriso

Luce dopo la pioggia a Selvino
Luce dopo la pioggia a Selvino

Non si può parlare di Pace senza prima dare un vissuto alle proprie azioni quotidiane e segnare su un taccuino tutto ciò che NON si è fatto per la Pace, nel proprio singolo giorno, nella propria singola CASA. Non ha senso. La Pace non è un monumento, né un poema, né una musica, né un proclama, né un premio. Non è neppure un’impresa, o un dono, una costruzione, un evento, o una barriera.

PICCOLI GESTI

La Pace sono i nostri piccoli gesti meditati, riflettuti, soppesati: quelle parole velenose trattenute sulla punta della lingua. Quel graffio violento scivolato dalle unghie, quello sguardo furente ricacciato dietro le pupille. Quel ringhio trasformato in sorriso, quello sforzo fisico, mentale e spirituale per dare, e portare, ed evocare serenità, armonia, benessere. AMORE.

Pace vuol dire “sforzarsi”, come da bambini ci sforzavamo nel compiere i “fioretti”, uno sforzo, un impegno. Solo allora questi piccoli, insignificanti fioretti si legheranno come in un puzzle. Creeranno una catena di altri piccoli gesti, suoni e segni, verso altri gesti, scaturiti da altre storie, da altre passioni. Per parlare di Pace ognuno di noi deve davvero impegnarsi a non essere portatore di rancori.

Dopo la tempesta, Aviatico
Luce Dopo la tempesta, Aviatico

LA MIA POESIA

ERO LA PACE

(…) “Lascia che io riporti

la pietà agli uomini.

Fino a che s’involi

l’ultimo canto di cigno

dal purpureo abbraccio

di un figlio smarrito.”

(Da  Uno scrigno è l’amore, 2007)

Dopo la tempesta, Aviatico
Pace, Tramonto nel vento, Aviatico

BLOWIN’ IN THE WIND,

“SOFFIANDO NEL VENTO”

Per completare questa pagina di riflessione, vorrei inserire la splendida e commovente canzone di Bob Dylan, Blowin’ in the wind. Propongo anche il video perchè raggiunge davvero il cuore.

“Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare

Prima che siano per sempre bandite?

La risposta, amico, sta soffiando nel vento…

Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto

Prima che riesca a vedere il cielo?

Sì, e quante orecchie deve avere un uomo

Prima che possa ascoltare la gente piangere?

Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia

Che troppe persone sono morte?”

(Bob Dylan)