MARCO PANTANI, il trionfo più grande in quel libro di messaggi che unisce l’Italia intera

MARCO PANTANI,

il trionfo più grande in quel libro di messaggi

che unisce l’Italia intera

14 febbraio 2004 – 4 luglio 2014

Per chi giunge a Cesenatico abbaglia lo sguardo, come un faro rivestito di luce, il famoso Grattacielo, costruito nel 1958, 118 metri d’altezza che fino al 1960 lo hanno reso il più alto in Italia (oggi il primato spetta al Pirellone di Milano).

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È colma di magia la scoperta dei suoi canali nel pittoresco centro storico, dove il grande genio di Leonardo da Vinci nel 1502 realizzò il famoso Porto Canale sulla base di un antico approdo, già esistente nel 1314. Placidamente adagiate sull’acqua si possono ammirare in tutta la loro possenza dieci antiche imbarcazioni da pesca dell’Adriatico, i bragozzi e i trabiccoli, con le loro vele dagli sgargianti colori dipinti a mano e gli “occhi di prua” che fiammeggiano imponenti. Da qui, il 2 agosto 1849, si imbarcò Giuseppe Garibaldi e la giovane Anita, in fuga verso Venezia.

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Ma Cesenatico non è solo sfondo da cartolina o relax tra spiagge ben attrezzate e mare pulito. Cesenatico è storia e passione, è incanto e commosso ricordo. Cesenatico è soprattutto terra di Marco Pantani, scomparso il 14 febbraio 2004.

A due passi dal Porto Canale sorge lo “Spazio Pantani”, situato vicino alla stazione ferroviaria: un ricordo vivo della memoria di questo campione tragico e indifeso, un’area di 300 metri quadrati voluta dalla famiglia, dal Comune e dalla Fondazione Marco Pantani, dove ritrovare l’essenza più profonda della fatica delle pedalate, per ricordare ai giovani la fragilità e la bellezza della vita, un luogo dove sono raccolti tutti i ricordi.

DSCF1186Sul lungomare, tra giardini freschi e ombreggiati, svetta il monumento a lui dedicato: il Pirata intraprende la salita alla vita. Questo monumento, che si staglia proprio vicino al mare, è stato inaugurato il 14 febbraio 2014, in occasione dei 10 anni dalla sua scomparsa. Le onde sussurrano leggere, i bimbi giocano nel parco, Marco sorriderebbe.

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Infine la tappa più commovente: il silenzio del camposanto della cittadina romagnola accoglie i ricordi.

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In fondo al viale la cappella di famiglia ha il cancelletto sempre aperto, e dal suo interno il busto di Marco sembra sorvegliare i pensieri.

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Mi ha commosso e colpito nel più profondo vedere come il Pirata è ancora vivo nel cuore di tutti coloro che l’hanno seguito e “conosciuto” attraverso la fatica delle sue scalate. I tanti pensieri e fiori in ogni angolo dimostrano l’abbraccio dell’anima a questo ragazzo vestito di nuvola.

Su quel libro posto accanto alla sua tomba ho trovato messaggi da ogni parte d’Italia, Como, Aosta, Bari, Firenze, Roma, Triste, chi ritorna ogni anno a salutarlo, chi lo accarezza con il cuore, chi ha portato il figlioletto, chi gli racconta la propria storia… un libro iniziato il 24 giugno e già quasi completo 10 giorni dopo.

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Mentre osservavo le innumerevoli fotografie si è avvicinata una signora, parente di Marco, venuta, come ogni giorno, a cambiare i fiori e a lucidare il marmo bianco: non voleva invadere la mia commozione e, quasi per paura di disturbare, ha atteso pazientemente poco lontano che io finissi il mio raccoglimento. Rispondendo poi alle mie domande, ha detto che ormai i libri dei messaggi dedicati al Pirata sono quasi una parete, e la mamma li legge tutti… Mi è sembrato naturale scrivere anch’io il mio messaggio, non tanto per lui, che ormai sta aldilà degli affanni umani, quanto per aggiungere anche Bergamo a questa Italia unita da Nord a Sud, almeno per una volta.

DSCF1231Marco non era un superuomo, era solo un uomo super, che io stimerò sempre, aldilà di ogni dubbio.

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MARCO PANTANI E IL PASSO GIOVO

Il Passo Giovo di Marco Pantani

MARCO PANTANI E IL SUO VOLO AL PLAN DI MONTECAMPIONE

Marco Pantani e il suo eterno volo a Plan di Montecampione

Si può leggere anche qui:Cesenatico e Marco Pantani