I commenti dei lettori per il memoriale “Come una fiamma accesa” sui fratelli Carrara nella Grande Guerra

I commenti dei lettori per il Memoriale “Come una fiamma accesa ” sui fratelli Carrara soldati nella Grande Guerra

Libro dedicato ai 4 fratelli Carrara Caduti nella Grande Guerra
Libro dedicato ai  fratelli Carrara Combattenti e Caduti nella Grande Guerra

“Carissima Aurora, questo è un piccolo pensiero per il tuo grande lavoro di ricerca per i fratelli Carrara. Hai fatto davvero tanto, io con tutti quelli che hanno a cuore tutto questo interessamento, ti saremo sempre grati, con un grande grazie, in attesa di incontrarci presto. I nostri più cari saluti, Massimina (figlia di Bernardino e nipote diretta dei fratelli Carrara)

“Buongiorno Signora Aurora, in ritardo, ma ho voluto rileggere il Suo libro, che ho trovato molto bello da sfogliare, ben fatto. Per un neofita di sicuro dà nozioni base sul perché della tragedia della Grande Guerra. Apre una finestra di vita, di una Famiglia a cui vengono strappati cinque figli, di cui tre Cadono facendo il proprio dovere, umili Eroi, tra i tanti, che purtroppo nessuno ricorda. Grazie a Lei, le vicende dei Suoi Zii ora possono essere lette ed apprezzate.

Descrivono lo strazio di chi ha vissuto la perdita dei Figli, per il dolore la scomparsa del Padre e il logoramento fisico e mentale del Figlio primogenito, scampato con il Fratello alla Grande Guerra. Interessante la storia della Moglie di Celestino, altra tragedia nella tragedia.

Un bel libro che di sicuro farà riflettere i lettori, quali tragedie le Famiglie Italiane hanno dovuto patire per la pazzia e la voglia di potere di alcuni uomini.

Un occasione per ricordare quegli Eroi dimenticati, ma per me vivi nei miei giri che faccio nei luoghi dove si è combattuto. Gentilissima Aurora, sono poche le persone che con le parole sanno dare emozioni, Tu con le tue mi hai dato una grande emozione, nel leggere le tue parole, mi sono scese le lacrime. Ringrazio Te per aver saputo esprimere quello che provo quando visito i luoghi, a me Sacri, dove migliaia di Persona hanno dato la Loro Vita. Ringrazio il Sindaco ed il Capogruppo degli Alpini di Amora.

Quando ritornerò sul Cukla, porterò un fiore, a nome Tuo, per l’Alpino Fermo Antonio Carrara. Se vorrai visitare quei luoghi, sappi, che io Ti accompagnerò volentieri. Un Grazie di nuovo, Lino Ravani”

alpini

“Ciao Aurora, innanzi tutto complimenti per la serata, grande affluenza e pubblico interessato, complimenti anche per il modo con cui affronti l’argomento. Non usi metodi accademici ma ti immedesimi nella parte della mamma o della zia che racconta il passato e le origini della propria famiglia. Se non si conoscono le proprie origini cresciamo orfani, senza legami, e senza esempi da seguire. Mauro Marchi, Cene”

“Cara Aurora
ricevo l’inaspettato libro sulla vita dei  poveri ragazzi Carrara, Alpini sfortunati ma ricordati da persone come lei, non moriranno mai! Non so come ringraziarla del pensiero, davvero molto gradito anche a mio marito che è un appassinato lettore di queste vicende. Solo in questi ultimi anni scopre, con i programmi tv, le letture moderne e il suo stesso libro, quanto quella guerra così idealizzata nel periodo della sua giovinezza sia stata in realtà il massacro di una generazione!
Quando andrò al Tonale, guarderò con occhi diversi tutti quei nomi e penserò a loro!
La saluto e le auguro di seguire questa sua strada. Annaluisa Palmirani, Bergamo”

DSCF3291“Gentile Aurora,
ho letto il suo libro; veramente commovente, quanta sofferenza, povera gente.
Grande merito il suo di aver fatto conoscere queste storie così che la memoria rimanga sempre “accesa”.
Per Fermo notavo che il ruolo parla di battaglione Edolo come primo reparto ed è plausibile perchè essendo di prima categoria non doveva andare subito al battaglione Val Camonica. Essendo appunto un battaglione “Valle”, cioè di Milizia Territoriale reclutava i soldati anziani (classi da 1874 e metà anni 1880) e i giovani ma di terza categoria, tipo figli unici con madre vedova o con qualche problema fisico. In teoria i battaglioni Valle dovevano stare in retrovia e svolgere compiti meno gravosi. Poi nella realtà sappiamo come è andata. Credo sia stato poi trasferito successivamente per riempire i numerosi vuoti tra morti, feriti, invalidi.
Per il fratello morto sulla Sgualdrina (in realtà si chiama Cornicciolo Presena, il nome Sgualdrina è stato dato dai soldati) sarebbe utile recuperare le pagine del diario del Battaglione Edolo per quel giorno. Probabilmente è stato un colpo di artiglieria perchè la battaglia per la presa del Presena-Monticelli-Sgualdrina è avvenuta un mese prima. Se avrò un’altra opportunità di andare a Roma proverò a cercare. Massimo Peloia, Gruppo Alpini Saronno”

“Cara Aurora, ho terminato di leggere il tuo libro. Mi è piaciuto tantissimo, mi ha riportato indietro nel tempo, a ricordare con nostalgia certi momenti della mia infanzia alle colonie, dove sono andata per tanti anni. Un dolce ricordo, legato anche al rammarico di non averlo più, va anche agli Ospedali Riuniti e alla loro storia legata a Bergamo. Rossana”