Hiroscima 6 agosto 1945 “…E un nuovo sole si accese nel cielo” nel libro di Karl Bruckner

HIROSCIMA 6 AGOSTO 1945

“…E UN NUOVO SOLE SI ACCESE NEL CIELO”

NEL LIBRO “IL GRAN SOLE DI HIROSCIMA”

di Karl Bruckner

Il gran sole di Hiroscima, 1961
Il gran sole di Hiroscima, 1961

“Il colonnello Tibbets, comandante del B-29 “Enola Gay”, guidò l’apparecchio a ottomila metri di altezza, verso il centro della città di Hiroscima. Nello spazio riservato al carico, l’armiere -il Maggiore Farabee- mise in funzione il meccanismo di sganciamento della bomba.
Poi mirò il bersaglio.
La bomba cadde. Con un miagolio infernale la bomba precipitò giù.
Gli uomini dell’equipaggio dell’ “Enola Gay” inforcarono subito, secondo gli ordini ricevuti, neri occhiali protettivi davanti ai vetri della maschera per l’ossigeno. Nessuno di loro sapeva a quale scopo dovevano servire questi occhiali. Nessuno sapeva che cosa sarebbe accaduto il minuto successivo. Essi eseguivano soltanto un ordine.
Ed aspettarono, con le membra irrigidite da parere insensibili. Tendevano l’orecchio, e credevano di sentire l’urlo della bomba che precipitava. Ma era soltanto il pulsare del loro sangue. E tutti guardavono fissi nel vuoto, senza vedere, con i volti impietriti dal presentimento di una catastrofe mai vista prima sulla faccia della terra.
Le lancette segnarono le otto, quattordici minuti e trentacinque secondi.
Alla bomba era attaccato un paracadute, che per mezzo di un apparecchio appositamente studiato, si aprì come era previsto.
La bomba oscillò, sempre scendendo verso terra appesa al paracadute.
Le lancette segnarono le otto, quattordici minuti e cinquanta secondi.
La bomba si trovava a seicento metri dal suolo.
Alle otto e quindici minuti era scesa di altri cento metri, quando gli apparecchi inventati dagli scienziati fecero scattare l’accensione all’interno della bomba: neutroni provocarono la disintegrazione di alcuni atomi di un metallo pesante, l’uranio 235. E questa disintegrazione si ripeté in una reazione a catena di sbalorditiva velocità. In un milionesimo di secondo un nuovo sole si accese nel cielo, in un bagliore bianco, abbagliante.
Fu cento volte più incandescente del sole nel firmamento.
E questa palla di fuoco irradiò milioni di gradi di calore contro la città di Hiroscima.
In questo secondo 86.000 persone arsero vive.
In questo secondo 72.000 persone subirono gravi ferite.
In questo secondo 6.820 case furono sbriciolate e scagliate in aria dal risucchio di un vuoto d’aria, per chilometri d’altezza nel cielo, sotto forma di una colossale nube di polvere.
In questo secondo crollarono 3.750 edifici, le cui macerie si incendiarono.
In questo solo secondo raggi mortali di neutroni e raggi gamma bombardarono il luogo dell’esplosione per un chilometro e mezzo.
In questo secondo, l’uomo aveva compiuto, con l’aiuto della scienza, il primo tentativo di annientare se stesso.
Il tentativo era riuscito.”
(Da “Il gran sole di Hiroscima” di Karl Bruckner, 1962, Edizioni Bemporad Marzocco -Giunti-)

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IL LIBRO

Ho ricevuto in regalo da mio papà Mansueto “Il gran sole di Hiroscima” quando avevo circa 7 anni, e subito ne sono rimasta affascinata. Si può dire che è stato uno dei tanti libri che hanno contribuito alla mia impronta letteraria: raccontare la Storia attraverso la storia di coloro che c’erano dentro, che l’avevano vissuta. Raccontare i bambini, la loro ingenuità e la loro freschezza nel mondo dei grandi, ma anche raccontare i grandi senza pregiudizi, semplicemente descrivendo le loro fragilità di bambini in un corpo di grandi. Lo conservo ancora, sgualcito e pasticciato, ancora con il mio cognome scritto a matita dalla maestra per non farmelo “rubare” quando lo portavo a scuola da leggere in classe. C’è ancora scritto il prezzo,  £ 1.500.

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Il romanzo, scritto da Karl Bruckner nel 1961,  ha ricevuto il Premio dello Stato Austriaco, il Premio Città di Vienna e la Lista d’Onore Andersen.
L’autore racconta la vera storia di Sadako Sasaki, una bambina giapponese sopravvissuta all’esplosione nucleare di Hiroshima, che però morirà di leucemia 10 anni dopo, a soli 12 anni.
La narrazione struggente e delicata, termina con la speranza della ragazzina di creare mille gru di carta, convinta, secondo una antica leggenda, che solo così potrà guarire. Intorno al suo letto si muovono al vento novecentonovanta gru, a piangere la fanciulla della pace.

SADAKO, LA BAMBINA DELLA PACE

Sadako e le sue gru di carta

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“Sadako voleva finire la novecentonovantesima gru di carta. La morte le concesse di attuare questo modesto desiderio e arretrò ancora una volta. Non aveva fretta. Questa bimba non aveva paura di lei. Poteva prendersi quest’anima con ogni delicatezza per restituirla al suo creatore.
ll leggero chiarore diventò una luce abbagliante.
Gli occhi di Sadako si spalancarono.
Contemplavano il cielo nel suo eterno splendore.”

(Da “Il gran sole di Hiroscima”, 1962)

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LA PICCOLA GRU DI CARTA DI SADAKO A GROUND ZERO DI NEW YORK

Brano tratto dall’articolo de L’Eco di Bergamo del 5 agosto 2015:

“Nel Memorial di Ground Zero a New York c’è una piccola gru di carta rossa, fatta con l’involucro di una confezione di “metotrexato”, un farmaco anticancro usato negli Anni Cinquanta a Hiroscima.
L’origami è stato donato agli Americani dopo l’11 settembre da Masahiro Sasaki, fratello maggiore di Sadako, la ragazzina simbolo delle vittime dell’atomica. Il piccolo e straziante origami è una delle cinque gru rimaste di quelle realizzate dalla dodicenne Sadako nel suo letto d’ospedale a Hiroscima da febbraio a ottobre del 1955. Dieci anni prima, quando aveva solo due anni, era stata investita dalla radiazioni. Le gru di carta si regalano in Giappone come augurio di fortuna e la ragazzina, seguendo l’antica leggenda, aveva deciso di crearne mille per conquistarsi la guarigione.
«Usava ogni tipo di carta che riusciva a procurarsi» ricorda il fratello in un’intervista «e la metteva sotto il materasso per togliere le grinze e lisciarla bene. Quando Sadako morì, eravamo così poveri da non poterci permettere il funerale. Allora i compagni di scuola presero le gru e fecero partire una gara di generosità che portò alla costruzione del monumento in memoria dei bambini di Hiroscima»”.

Nel maggio 1958 è stato eretto un monumento in suo onore nel Parco della Pace di Hiroshima. Ancora oggi moltissime persone fabbricano gru di carta e le lasciano accanto al suo memoriale.

Il testo integrale su L'Eco di Bergamo
Il testo integrale su L’Eco di Bergamo

LA RECENSIONE AL LIBRO

La recensione su Sololibri.net

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Sadako Sasaki nel suo letto d’ospedale a Hiroscima, illustrazione tratta dal libro “Il gran sole di Hiroscima”

LA BOMBA ATOMICA SU HIROSCIMA
Hiroscima, 6 agosto 1945

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Articolo de L’Eco di Bergamo

2 Risposte a “Hiroscima 6 agosto 1945 “…E un nuovo sole si accese nel cielo” nel libro di Karl Bruckner”

  1. cara Aurora, ricordo ancora con immensa tristezza di avere letto quel libro da bambina. Una storia, purtroppo vera, che mi aveva profondamente colpito.
    Non l’ho mai più letto, anzi ho cercato di dimenticarlo come spesso si fa con le cose più angoscianti, ma è bello che tu abbia ricordato Sadako perché solo la memoria di certe tragedie può evitare che si ripetano.
    Con stima
    Luciana

    1. Anche per me, Luciana, quel libro ha rappresentato molta tristezza; seppur bambina avvertivo la verità storica del racconto, e comprendere che non tutti i bambini erano fortunati come me, mi riempiva di angoscia.
      Oggi l’ho tolto dallo scaffale proprio per l’Anniversario: e il dolore è emerso ancora struggente.
      Ci sono cose che marchiano più del fuoco. E a volte un semplice libro lascia il segno più di mille tatuaggi.

      Aurora

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