COLORI D’ALTOPIANO,
Aviatico si racconta con parole e dipinti
Aviatico e le sue frazioni si racconta in una mostra personale di Carla Santomauro, pittrice di Sesto San Giovanni con casa ad Amora (una delle tre frazioni del Comune) con interventi poetici di Aurora Cantini.
L’evento, dal titolo “Colori d’Altopiano“, è promosso dall’Amministrazione Comunale allo scopo di valorizzare la bellezza del paesaggio dell’Altopiano bergamasco come risorsa per ridare valore alla cultura, allo star bene e al volersi bene, amando il proprio patrimonio culturale, territoriale e naturale.
Angoli di contrade quasi svuotate, sentieri che si perdono nell’ombra del sottobosco, rocce dolomitiche avvolte dal sole autunnale, ma anche il silenzio della neve, lo scrosciare del torrente, il sussurro della nebbia, il mormorio della pioggia, raccontati da immagini, dipinti e poesie. Per l’occasione la Sala Civica del paese diventa scenario dove prende vita l’identità di un paese che con i suoi 500 abitanti ancora resiste allo spopolamento e all’abbandono.
Nelle opere pittoriche di Carla Santomauro si avverte il legame con la terra, con la montagna, con i ricordi, con la memoria. E i colori si fanno parole di poesia, il tratto si fa storia infinita, il pennello diventa inchiostro di vita.
“I colori a olio su una tela
sono come coriandoli
di vita nel cielo.
Il vento li porterà lontano.”
(aur cant)
Su tutto svetta e predomina lei, la Montagna, che perenne guida i passi delle genti abituate alla fatica dei lunghi inverni, alle partenze e ai ritorni, alle attese di nuova primavera, di nuovi caldi giorni, di nuove voci sull’aia e nei cortili, di nuovi colori oltre gli occhi, di sapori diversi da gustare.
Dall’1 al 3 agosto presso la Sala Civica del paese quindici quadri ad olio racconteranno Aviatico con le sue frazioni: Ganda, Ama, Amora. Spazio anche alle opere poetiche di Aurora Cantini, per tessere “Parole a colori”, parole di paesaggio.
Grande serata finale il 3 agosto, con l’evento “L’altopiano si racconta con parole a colori” tra immagini proiettate sullo schermo, fotografie, poesie e storie, per emozionarsi, ricordare, amare e sognare il nostro bellissimo Altopiano e i suoi abitanti.
C’è un desiderio di conoscere di più la storia del proprio territorio, la Cultura dei luoghi, che solo poesia e pittura sanno raccontare.
La montagna chiede di essere di nuovo asocltata, accolta, protetta, dopo decenni in cui abbiamo maltrattato il paesaggio intorno a noi, distorcendo l’idea di “benessere” e confondenolo con il possesso di cose e oggetti, mentre abbiamo bisogno di possedere l’idea di bellezza custodita dalla montagna.
Strade asfaltate che diventano sentieri. Cartelli pubblicitari che diventano alberi. Rumori che diventano stormir di foglia. Palazzoni che diventano contrade. Inferriate che diventano cortili.
Nel momento in cui abbiamo cominciato ad abbandonare a loro stessi i centri storici, a inquinare aria, acqua e silenzio, a devastare i terreni abbiamo dato il via alla crisi di identità, di se stessi, di storia, di cultura, di lettura, di riflessione, di valori.
Perché tutti noi siamo affamati di bellezza, quella vera, quella nostra.